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Di Giannantonio lotta con Bagnaia e dal box spunta uno strano cartello: “Era tutto pianificato”

Uno strano cartello esposto dal muretto del team Gresini e un messaggio in codice arrivato sulla sua Ducati mentre Fabio Di Giannantonio era in lotta con Pecco Bagnaia per la vittoria del GP del Qatar della MotoGP 2023 hanno sollevato diversi dubbi e sospetti: il pilota romano ha spiegato il significato di quei quattro zeri apparsi sulla tabella e di quel “Mapping 8” comparso sulla dashboard della sua moto.
A cura di Michele Mazzeo
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Quando tutto sembrava ormai scritto, la gara del GP del Qatar ha regalato colpi di scena inaspettati che non solo hanno avuto un impatto su questo Mondiale della MotoGP 2023 ma potrebbero averlo anche in vista del prossimo. Già, perché a cinque giri dalla fine con la coppia di testa formata dal leader della classifica iridata Pecco Bagnaia e Fabio Di Giannantonio ormai irraggiungibile per gli altri inseguitori, nel giorno in cui l'unico contendente al titolo iridato per l'alfiere del team ufficiale della Ducati, Jorge Martin, è inaspettatamente crollato (per colpa delle gomme che dopo la corsa lo hanno portato a gettare pesanti ombre sulla regolarità del campionato), sembrava non vi fossero dubbi sull'ordine d'arrivo finale della corsa.

Nessuno si aspettava che il romano del team Gresini, squadra clienti della casa di Borgo Panigale, non si accontentasse del secondo posto e andasse ad attaccare il connazionale in lotta per il titolo. E invece Di Giannantonio e la squadra di Faenza hanno sorpreso tutti con il sorpasso a quattro tornate dalla bandiera a scacchi su Bagnaia, la difesa sul suo feroce tentativo di contrattaccare (per il quale per poco non butta all'aria l'intera gara) e la fuga verso la prima vittoria nella classe regina del Motomondiale per il pilota che è ancora alla ricerca di una sella per il prossimo anno dato che con l'arrivo di Marc Marquez in Gresini il suo contratto non è stato rinnovato, la Honda gli ha preferito Luca Marini e la VR46 sta puntando uno tra Fermin Aldeguer e Tony Arbolino.

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Eppure quando sulla dashboard della sua Desmosedici è apparso il messaggio dal box con la dicitura "Mapping 8" e dal muretto è stato esposto uno strano cartello con quattro zeri, in molti hanno pensato che quello fosse un ordine di squadra impartito dal team Gresini che invitava Di Giannantonio a mantenere le posizioni e non attaccare Pecco Bagnaia che si stava avviando verso una vittoria che, complice la disastrosa gara di Martin, avrebbe quasi chiuso la lotta per il titolo mondiale alla vigilia dell'ultimo round del campionato. E se si pensa ai precedenti (il messaggio "Mapping 8 000" inviato dalla Ducati a Jorge Lorenzo a Valencia nel 2017 affinché restasse alle spalle di Dovizioso che in quel momento si giocava il titolo con Marc Marquez o il cartello esposto lo scorso anno in Malesia a Bastianini dallo stesso team Gresini su pressioni del team ufficiale di Borgo Panigale) i sospetti sembrano essere del tutto legittimi.

Questa volta però quegli stessi messaggi avevano un significato del tutto opposto come ha svelato lo stesso Fabio Di Giannantonio al termine del GP del Qatar della MotoGP 2023 nel quale ha conquistato la sua prima vittoria nella top class del Motomondiale:

"È stato un segnale perché abbiamo fatto un piano super preciso per tutta la gara: avevamo pianificato cosa fare in ogni momento della gara. Quello era il momento per attaccare Pecco o comunque chiunque fosse stato davanti e cercare di andare via – ha infatti spiegato il 25enne romano a chi gli chiedeva lumi riguardo al messaggio ‘Mapping 8' e alla strana tabella esposta dal muretto del suo team –. Sapevamo che avevo un gran passo, ma abbiamo visto che qui era difficile stare davanti. Se fossi stato davanti per tutta la gara, avrei finito davvero presto l’anteriore. Per tutto il weekend, ogni volta che provavo a girare da solo, mi si marcava la gomma sul lato destro e non potevo più spingere ed essere costante. Stare dietro qualcuno mi aiutava, ma allo stesso momento la temperatura si alzava. È stato un momento abbastanza particolare, ma quello è stato il segnale con cui mi hanno comunicato ‘ok, è il momento, andiamo'"- ha difatti chiosato Fabio Di Giannantonio scacciando i dubbi di possibili ordini di squadra da lui disattesi.

Messaggi dunque che riguardavano esclusivamente la gara del pilota Gresini e che nulla avevano a che fare con la lotta iridata, tutta interna a Ducati, tra l'alfiere del team ufficiale Bagnaia e quello del team Pramac Martin. Messaggi che però nascondono una, neanche tanto celata, ironia e che suonano forse anche come un avviso alla casa di Borgo Panigale in vista della prossima stagione quando nel team Gresini arriverà l'otto volte campione del mondo Marc Marquez che farà esclusivamente gli interessi della squadra faentina.

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