Davide Camicioli al suo primo GP di Monza di F1: “Leclerc è la persona che mi ha sorpreso di più”
Davide Camicioli è al suo primo anno come conduttore Sky della Formula 1 dopo essersi per anni interessato di MotoGP. Un compito non facile per il giornalista spezzino che ha preso il posto di quella Federica Masolin che per anni è stato il volto e la voce del Circus in Italia. Un compito che, finora, è comunque riuscito a svolgere senza grosse difficoltà nonostante le differenze tra il Motomondiale e la F1 siano tante. Ed è anche per approfondire quest'ultimo aspetto che noi di Fanpage.it lo abbiamo intervistato alla vigilia del GP d'Italia 2024, cioè il suo primo weekend di gara della Formula 1 a Monza da insider per conto dell'emittente che detiene in esclusiva i diritti TV del campionato automobilistico a ruote scoperte più prestigioso al mondo.
Nella lunga intervista rilasciata ai nostri microfoni Davide Camicioli non ci ha solo parlato del suo lavoro nello specifico, della Formula 1 vista dall'interno, delle aspettative della Ferrari in vista di questo gran premio di casa o in ottica 2025 quando arriverà Lewis Hamilton ad affiancare Charles Leclerc o del giovane italiano Kimi Antonelli (che proprio a Monza prendendo il posto di George Russell nelle FP1 ha fatto il suo debutto assoluto nella massima categoria) ma anche, essendo lui anche un atleta di sport molto impegnativi (pratica con buoni risultati il Triathlon, anche nella sua forma più estrema, cioè l'Iron Man), della preparazione atletica che devono affrontare i piloti in F1 e le differenze con gli allenamenti cui si sottopongono invece i centauri della MotoGP. E ci ha rivelato anche che il monegasco della scuderia di Maranello è la persona che l'ha sorpreso di più tra i protagonisti del paddock la Formula 1.
Primo GP di Monza per te da volto Sky della Formula 1: cosa ti aspetti da questo GP di casa?
"Mi aspetto di fare il mio lavoro nel migliore dei modi e di divertirmi perché faccio una cosa fighissima. Sono nel ‘Tempio della velocità' con Sky, la mia azienda, dove tutti i tifosi della Ferrari si aspettano che possa ripetersi quello che è accaduto cinque anni fa con Leclerc.
Quindi le aspettative sono quelle di fare un ottimo lavoro per chi ci guarda e possibilmente divertirsi perché credo che sia il massimo fare un ottimo lavoro e divertirsi. È un piacere oltre che un grande privilegio".
Questo è il tuo primo anno lato formula 1, negli scorsi anni ti sei occupato sopratutto di MotoGP: quali sono le principali differenze che hai notato tra i due mondi, ora che li ha vissuti entrambi dall’interno?
"Quello della MotoGP è un mondo un pochino più ‘easy', che non significa meno professionale, ma che hai la possibilità magari di entrare in contatto con i piloti in una maniera più diretta rispetto a quelli della Formula 1. La F1 è un mondo dove girano molti più soldi, ci sono interessi economici superiori e forse c'è più pressione per quanto riguarda le aspettative anche dal punto di vista dei media. La Ferrari per esempio è come la nazionale di calcio, in MotoGP lo sta diventando la Ducati ma non lo è ancora. Però la voglia dei piloti di diventare campioni o di primeggiare sugli altri è identica: cambia la velocità e le due o le quattro ruote, ma sia nel pilota di MotoGP e che in quello di Formula 1 vedo la stessa attitudine, la stessa voglia di dire ‘io sono il più forte', ‘io sono il più veloce', ‘io sono il migliore', ‘io faccio la differenza'. Quindi la differenza per me è che in Formula 1 ci sono molti più soldi rispetto alla MotoGP e quando ci sono più soldi c'è una maggiore attenzione a livello di comunicazione perché c'è un'esposizione mediatica ancora più elevata".
La cosa che ti è piaciuta di più del mondo della Formula 1?
"Della Formula 1 mi è piaciuto che è uno sport meraviglioso e allo stesso tempo crudele. Nel senso che devi performare perché non ti aspettano. Ad esempio arriviamo a Monza con Sargeant che non prenderà parte al Gran Premio perché la Williams lo ha sostituito e questa è una cosa che, per quanto crudele, mi piace perché significa che ogni Gran Premio, ogni domenica, ogni weekend devi performare al massimo, devi essere al 100%, devi essere concentrato e allenarti anche quando non c'è il Gran Premio.
Credo che questa sia una cosa che ti aiuta a capire quanto sia alto il livello di performance: anche se hai il padre milionario non basta, non serve, ha avuto la sua occasione, non gli è andata bene, non è stato fortunato, e viene sostituito. Sembra crudeltà ma in realtà è una cosa che mi fa capire che vale anche per noi: devi sempre essere aggiornato, informato e concentrato. Questo per me è il massimo livello della competizione perché qui davvero non ti aspetta nessuno. In nessun altro sport, se vai male, dopo 15 gare ti cambiano".
E quella che ti è piaciuta meno o comunque che, se potessi, cambieresti?
"Sinceramente non c'è un qualcosa che non mi è piaciuto della Formula 1. Per ora è come se fossi un bambino entrato per la prima volta in un negozio di giocattoli: mi piace tutto".
C’è un pilota, o comunque un protagonista del paddock, che, conoscendolo di persona, ti ha sorpreso più di altri? Sia in positivo che in negativo…
"Sicuramente Leclerc, non mi aspettavo che fosse così gentile. Cioè di solito ti aspetti che un pilota così aggressivo e così performante e così di successo sia anche un pochino più distaccato, invece nel paddock è sempre gentile, ha sempre un sorriso per tutti e non è facile essere sempre sorridente e disponibile a fare le foto, a firmare gli autografi, a fermarti con i tifosi, anche quando le cose non vanno bene. Uno magari pensa che lo faccia perché ci sono le telecamere e invece lui lo fa sempre, anche quando non ci sono delle telecamere. Questo mi piace molto perché non lo fa perché c'è la telecamera: ha un'attenzione pazzeschi verso i propri tifosi, verso quella gente che fa dei sacrifici per vederlo e per ottenere anche un semplice autografo".
Approfitto anche del fatto che oltre che un bravissimo giornalista e conduttore, sei anche un ottimo atleta. Quanto conta oggi la preparazione fisica per un pilota di Formula 1?
"Sinceramente non pensavo che ci volesse un tipo di preparazione così importante per i piloti di Formula 1. Sono degli atleti pazzeschi, si allenano h24, devono essere pronti anche per quando succede che hanno un incidente il loro corpo deve essere in grado di reagire. È molto faticoso. Poi devono combattere anche il caldo, è vero che hanno l'acqua ma questi devono andare a 300 km all'ora, premere i pulsanti, parlare con gli ingegneri e bere anche l'acqua, cioè, sembra tutto facile in televisione, ma vi assicuro che è tutto molto complicato".
Hai notato differenze a livello di preparazione fisica tra i piloti MotoGP e quelli di Formula 1?
"La differenza principale è che il pilota di Formula 1 allena il collo in una maniera che i piloti di moto non fanno. Anche i piloti della MotoGP si allenano tanto ma il lavoro che il pilota di Formula 1 fa sul collo è incredibile. Basta vedere Fernando Alonso che è quello che credo abbia il collo più muscoloso, lui ad oltre 40 anni continua ad allenarlo. Poi allenano il collo perché con la velocità a 300 all'ora in curva la pressione sul loro collo è incredibile. Una volta ho fatto un giro con Leclerc a Fiorano sulla trixies e quando si arrivava in curva il collo si spostava in una maniera pazzesca. Sono tornato a casa con un dolore alle spalle incredibile, e abbiamo fatto solo due-tre giri di pista e lui non ha nemmeno spinto chissà quanto perché era un evento dimostrativo. Lì ti rendi conto che loro hanno delle performance mentali, fisiche e sportive incredibili, poi devono decidere in una frazione di secondo. È ovvio che devi essere a posto mentalmente ma anche fisicamente. Se non sei a posto fisicamente o mentalmente, non puoi non puoi tenere quel livello di performance richiesto".
Passiamo ora alla pista: cosa ti aspetti dalla Ferrari in questo GP casalingo?
"Le aspettative sono alte. Portano degli aggiornamenti alla monoposto e il sogno è quello di salire sul gradino più alto del podio. Per Sainz è l'ultimo gran premio con la Ferrari qui a Monza, Leclerc ha vinto cinque anni fa, sarebbe bello, divertente e anche adrenalinico che i due si sfidassero in un corpo a corpo per la vittoria. Più che altro mi chiedo cosa faranno se in quella situazione dovessero dargli degli ordini di scuderia? Io non lo so".
Pensi che la McLaren e Lando Norris possano davvero ambire ai due titoli iridati?
"Se il trend è quello delle ultime gare c'è il rischio che il Mondiale si decida all'ultima gara ad Abu Dhabi. Io credo che Verstappen rimanga il grande favorito perché per vincerlo Norris lui deve fare tutto bene e Max deve sbagliare. Ci sono due cose che devono combaciare. Max ad oggi può anche permettersi di andare al muro per tre gran premi ed essere ancora in testa. Settanta punti di differenza sono tanti, ma se si considera che mancano ancora 9 gare e 3 sprint non è ancora chiuso.
Ci sono ancora tanti punti in palio e la Formula 1 ci ha insegnato che il Mondiale finisce ad Abu Dhabi, ricordo quello che è successo nel 2021 con Verstappen che ha strappato il titolo ad Hamilton all'ultimo giro, e dunque non ci sono certezze. Io mi auguro per lo spettacolo che si arrivi ad Abu Dhabi per la lotta del titolo pilota e costruttori e si decida tutto lì".
E invece, in ottica 2025, come la vedi la coppia Leclerc-Hamilton?
"La vedo la coppia più forte di tutta la Formula 1. Perché Max è il più forte, ma non ha un compagno alla sua altezza. Io però credo che Hamilton non avrà vita facile in Ferrari, all'inizio dovrà faticare perché secondo me Leclerc lo abbiamo un po' troppo sottovaluto in quest'anno. Secondo me è un fuoriclasse al livello di Hamilton e di Verstappen anche se non ha ancora vinto mondiali in Formula 1".
E cosa porterà seconde te il britannico a Maranello?
"Hamilton porterà tutta la sua esperienza e tutto quello che lui ha accumulato in questi anni, Io credo che Hamilton vada in Ferrari per vincere il titolo che ha perso nel 2021 e per superare Schumacher. Tu pensa se lui diventa l'uomo più titolato della Formula 1 in Ferrari superando Schumacher, credo che sia qualcosa di unico".
Poi l’anno prossimo quasi certamente avremo di nuovo un pilota italiano in griglia dato che sembra ormai certo che nel 2025 Kimi Antonelli prenderà il posto di Hamilton in Mercedes…
"Farò il tifo per lui perché è un ragazzino di 18 anni che va a sostituire un sette volte campione del mondo come Hamilton e se è stato scelto significa che è un fuoriclasse, che è un fenomeno. Non credo che Toto Wolff metta lì Kimi perché voglia dargli del tempo in Formula 1 ma perché lo reputi pronto. Potevano metterlo in Williams e dargli il tempo di crescere e invece no, subito in Mercedes, perché vedono in lui delle grandi capacità. E chi lo conosce bene dice che è un pilota veloce. Ci nasci veloce, poi c'è chi è più intelligente, più meticoloso, più bravo nel mettere a punto la macchina, ma veloce ci nasci. Ha una bellissima famiglia che lo ha protetto e che lo sta proteggendo che gli è sempre accanto. Ha i piedi per terra, non ha ancora la patente e la Mercedes lo ha già messo fatto debuttare nelle libere in F1. Io credo che se non sei fuoriclasse questo non può accadere. Cioè non è uno scherzo, qui ci sono in ballo soldi, miliardi, la credibilità perché Totò ha fatto la sua scelta e della scelta poi deve rendere conto al board di Mercedes".
E anche Kimi avrà un bel po' di pressione….
"Se le voci che circolano nel paddock poi dovessero essere vere, cioè che nel 2026 Max Verstappen potrebbe approdare in Mercedes, con George Russell in scadenza nel 2025 significherebbe che lui e Kimi si giocherebbero l'unico posto rimasto. Pensa la pressione sulle spalle di Kimi che appena arrivato in Formula 1 deve lottare per mantenersi il posto in Mercedes con Russell che lì da anni. Durante le Olimpiadi ho sentito tanto parlare della troppa pressione che hanno gli atleti per un evento che arriva una volta ogni quattro anni, e allora mi chiedo: ‘ cosa dovrebbe fare Kimi Antonelli?' Cioè Kimi ha soltanto 24 Gran Premi per dimostrare di essere forte se non di meno, a 18 anni, italiano e va a sostituire il sette volte campione del mondo Lewis Hamilton, sinceramente credo che una pressione così alta, come quella che ha questo ragazzino non la vedo in nessun altro sport in questo momento".
E, a questo punto, per chiudere, non posso che chiederti cosa farà Davide Camicioli nel 2025: proseguirà questa esperienza in Formula 1 o ha altri progetti?
"Se l'azienda penserà che ho fatto un buon lavoro e mi confermerà allora io rimarrò in Formula 1. Io vorrei rimanere in Formula 1 ma non dipende da me. Questo però è motivante perché mi spinge a migliorare e fare sempre meglio in questo mondo in cui sono arrivato quest'anno sostituendo una collega bravissima come Federica Masolin che ha fatto quello che sto facendo io per 11 anni".