Cos’è successo al motore della Ferrari di Sainz nel GP Austria: uno scoppio, poi le fiamme
In un colpo solo sono andati in fiamme il suo motore, le possibilità concrete di una doppietta Ferrari nel GP Austria e forse le sue speranze di lottare per il Mondiale piloti. Il ritiro di Carlos Sainz a Spielberg è stato un fulmine a ciel sereno e un grosso spavento, per il modo in cui è maturato. Sono parsi interminabili quei secondi di apprensione con lo spagnolo ancora a bordo della vettura, in attesa dell'intervento dei marshall, nel tentativo di fermarla in sicurezza prima di abbandonare l'abitacolo. L'intervento degli addetti alla sicurezza, stranamente non celere e impeccabile come al solito, ha poi consentito a Sainz di scendere e metabolizzare quel che era successo.
Già, ma cosa è successo esattamente? Soltanto esami accurati del motore nelle ore successive alla gara, da parte del team Ferrari, daranno il responso esatto sulle cause del guasto al motore e consentiranno di pianificare le prossime mosse: realisticamente, lo spagnolo va incontro ad una penalità nel prossimo GP, in Francia, vista l'elevata probabilità di dover cambiare alcune componenti della sua power unit.
Il motore ha ceduto al 57° giro in un momento molto favorevole al pilota Ferrari, in grande rimonta su Verstappen, secondo dietro Leclerc. Appena entrato in zona DRS e in prossimità di un facile sorpasso sull'olandese, dal retrotreno della Ferrari è uscito il classico sbuffo di fumo che segnala il cedimento del motore, accompagnato da alcuni vistosi scoppiettii che hanno preceduto le fiamme divampate nel giro di pochi secondi. "No, no, no" ha urlato Sainz in radio non appena si è accorto del problema occorso alla sua macchina.
"È successo tutto velocemente – ha raccontato ai microfoni di Sky Sport nel dopo-gara -. Ho sentito il fuoco e ho visto le fiamme negli specchietti. Non arrivava nessun marshall a fermare la macchina e per questo non potevo scendere. Avevo comunque deciso di saltare fuori perché c’era già troppo fuoco. È chiaro che abbiamo avuto troppi problemi al motore in questa stagione. Peccato, perché la macchina è veloce".
Nelle sue parole, le due grandi certezze di questa stagione per la Ferrari: la macchina è veloce e competitiva, a tratti anche più della Red Bull, ma restano gravemente penalizzanti i frequenti problemi di affidabilità che hanno interessato il motore, a fronte delle grandi prestazioni dello stesso (anche sulle altre vetture su cui è montato, Haas in testa). Un equilibrio su cui a Maranello bisognerà lavorare nella seconda parte di stagione per massimizzare le prestazioni ed evitare di lasciare nuovamente a piedi due piloti che stanno dimostrando di meritare ben altra sorte.