Cos’è “l’effetto canguro” delle monoposto che tormenta Hamilton: “Ho provato tanto dolore”
La stagione di Lewis Hamilton sembra maledetta, costellata di infortuni e acciacchi, come se da un momento all'altro un brutto incantesimo fosse stato scagliato contro le frecce d'argento della Mercedes e il sette volte campione del mondo. Come se quell'aura di invincibilità fosse stata spazzata via da un brutto scherzo della buona sorte che ha deciso di voltargli le spalle dopo aver perso il duello iridato con Verstappen. Il pilota inglese scatta dalla quarta fila a Baku, nel Gran Premio di Azebaijan, ed è sesto nella classifica del mondiale (50 punti, -75 dal leader Verstappen e -66 dal ferrarista Leclerc). La gara odierna arriva al termina di alcune sessioni da cui esce provato dal punto di vista fisico.
Le monoposto della scuderia tedesca (ma il problema è abbastanza diffuso anche per le altre vetture) "saltellano tantissimo e sono scomode da guidare – dice George Russell nelle interviste a Sky – e non posso pensare che correremo in questo modo per quattro anni". È membro di spicco dell'associazione piloti e ne parlerà ai vertici della Fia e di Liberty Media. Si farà latore del malcontento che il suo compagno di team ha spiegato con parole altrettanto efficaci. Il contatto del fondo dell'auto con l'asfalto, che avviene nelle curve e quando il bolide è lanciato ad alta velocità, genera colpi e sollecitazioni che provocano quello che Hamilton definisce come un effetto canguro.
In linguaggio tecnico si chiama porpoising, un fenomeno che si è ripresentato sia per alcune aggiornamenti strutturali sia per le scelte di assetto sia per il carico aerodinamico delle nuove vetture e, nel caso specifico, per le caratteristiche del tracciato azero.
"Così diventa difficile – ha ammesso l'inglese – perché abbiamo verificato come la nostra vettura continui a sobbalzare. Purtroppo questa macchina saltella così tanto che sembra di essere un canguro… succede sia lungo il rettilineo sia all'ingresso delle curve veloci. Nelle libere di venerdì non sono nemmeno riuscito a concludere la simulazione di gara a causa del mal di schiena e anche sabato ho avvertito un dolore molto forte".
Nonostante il disagio e le peripezie affrontate le due Mercedes sono in Top 10 sulla griglia di partenza. George Russell è in terza fila, subito dopo la Red Bull di Verstappen e la Ferrari di Carlos Sainz. Poco dopo c'è lo stesso Hamilton affiancato da Yuki Tsunoda dell'Alpha Tauri. La pole dell'altro alfiere delle Rosse, Leclerc (con Sergio Perez della Red Bull al suo fianco), sembra lontana anni luce. "Se riusciremo a risolvere questi problemi – ha concluso Hamilton – potremo anche essere in una posizione migliore. Gestire una gara così sarà difficile".