Cosa c’è dietro l’ePrix di Roma: quello che non si vede di un evento della Formula E
L'ePrix di Roma 2023 è andato in archivio con le vittorie di Mitch Evans in Gara-1 e Jake Dennis in Gara-2 con quest'ultimo che ha allungato sensibilmente in classifica sul rivale per il titolo Nick Cassidy alla vigilia dell'ultimo round del Mondiale di Formula E 2023 che si disputerà a Londra sabato 29 e domenica 30 luglio. Questo dunque il risultato sportivo della tappa romana di questa stagione del campionato per le monoposto elettriche più veloci al mondo, questo dunque ciò che rimarrà negli archivi pur essendo soltanto la punta dell'iceberg di un evento di portata mondiale dietro il quale c'è molto di più.
L'edizione 2023 dell'ePrix di Roma è stata infatti per noi l'occasione di scoprire il dietro le quinte di una tappa della Formula E e osservare da vicino tutto ciò che in TV non si vede. In questa sede non ci soffermeremo però sul grande sforzo organizzativo fatto per costruire un circuito in pieno centro cittadino (in questo caso nel quartiere Eur) o sull'immenso lavoro svolto a livello di promozione e comunicazione svolto prima, durante e dopo l'evento (di cui gran parte del merito va alla Comin & Partners che si occupa delle mansioni di ufficio stampa per l'Italia della Formula E) e nemmeno sulle lodevoli iniziative per creare valore al territorio che ha ospitato l'evento e che hanno visto la stretta collaborazione degli organizzatori del Mondiale elettrico con il Comune di Roma, il Ministero della Giustizia e Unicef.
Il nostro focus è infatti rivolto soprattutto all'aspetto più "sportivo" dell'ePrix di Roma e più in generale di una tappa della Formula E. A tal riguardo sono diverse le cose che abbiamo visto nel dietro le quinte edizione 2023 che ci hanno molto incuriosito.
Innanzitutto la cosa più particolare, per chi viene dal mondo delle corse automobilistiche con auto con motori endotermici o ibridi, è senza ombra di di dubbio la sessione di ricarica delle monoposto tra una sessione in pista e l'altra. Grazie ad ABB, la società leader a livello mondiale nell'elettrificazione e nell'automazione impegnata nel rendere più sostenibile la gestione delle risorse che da quest'anno oltre ad essere il title sponsor del Mondiale di Formula E ne è anche il fornitore ufficiale delle stazioni di ricarica per tutti i team, abbiamo infatti avuto la possibilità di vedere cosa succede prima che le monoposto scendano in pista per una sessione ufficiale che siano prove libere, qualifiche o gara.
Prima di scendere in pista infatti le monoposto vengono collegate ad un'unica stazione mobile di ricarica ABB che può erogare una potenza massima di 160 KW ed è in grado di caricare contemporaneamente due veicoli con 80 KW di potenza. Una vera e propria rivoluzione rispetto al passato dato che prima, a causa dei lunghi tempi di ricarica, era necessario cambiare vettura tra una sessione e l'altra, mentre adesso le tempistiche si sono notevolmente ridotte.
Inoltre, prima delle qualifiche, abbiamo avuto la possibilità di guardare da vicino il lavoro svolto dai meccanici sulle monoposto ai box del team Tag Heuer Porsche e ad incuriosirci è stato il mix tra l'estrema tecnologia (incluso un sistema di raffreddamento ad hoc per i caschi che i due piloti Antonio Felix da Costa e Pascal Wehrlein avrebbero indossato da lì a poco nelle qualifiche) e i metodi più "vecchia scuola" utilizzati per risolvere imprevisti dell'ultima ora con l'uso del tradizionale nastro adesivo per rimettere a posto la carrozzeria della vettura.
Poi parlando con diversi piloti (qui un'intervista rilasciata dal pilota Maserati Edoardo Mortara alla vigilia dell'ePrix di Roma) abbiamo avuto l'opportunità di scoprire, a grandi linee, cosa cambia tra la guida di una monoposto di Formula E e una con motore endotermico o ibrido. A tal riguardo innanzitutto va detto che i bolidi elettrici hanno una maggiore tendenza al sottosterzo, soprattutto nelle curve veloci, rispetto per esempio ad una monoposto di Formula 1. Un'altra differenza consistente nel fatto che un pilota di Formula E durante la gara, oltre a ciò cui devono fare attenzioni i colleghi della F1, deve anche prestare moltissima attenzione alla gestione della carica della batteria fino alla bandiera a scacchi.
E infine, la possibilità di vivere il dietro le quinte dell'ePrix di Roma 2023, ci ha dato anche l'opportunità di capire perché, contrariamente a quanto avviene per quello della Formula 1, il calendario del Mondiale di Formula E prevede tappe quasi esclusivamente su circuiti cittadini e non su circuiti permanenti. Nella fattispecie ci si è chiesti perché l'ePrix di Roma si disputa su un tracciato creato ad hoc tra le strade del quartiere Eur e non, per esempio, nel vicino autodromo di Vallelunga? E la risposta arriva proprio dal funzionamento delle monoposto che corrono nel campionato mondiale per monoposto elettriche: la batteria del motore full electric infatti si ricarica grazie all'energia generata in fase di frenata e dunque c'è bisogno di correre su tracciati che costringano il pilota a frenare spesso e non su layout che prevedono lunghi rettilinei e curve veloci.