Cosa c’è dietro l’arrivo di Hamilton in Ferrari: il valore generato da una singola foto spiega tutto
Il matrimonio tra Lewis Hamilton e la Ferrari è senza dubbio potenzialmente dirompente sotto tutti i punti di vista. Sul piano sportivo dove l'unione tra il pilota e il team più vincente della storia della Formula 1 (a cui si aggiunge la conferma di uno dei migliori driver in circolazione come Charles Leclerc) si presenta ai blocchi di partenza del Mondiale F1 2025 come pretendente ad entrambi i titoli iridati.
Ma anche sul piano del marketing ed economico in quanto è anche l'unione di due prestigiosissimi brand, il 40enne britannico e la casa del Cavallino Rampante, che tracimano i confini della Formula 1 e del mondo del motorsport. E, dunque, è inevitabile pensare che dietro "il trasferimento del secolo per la F1" vi siano entrambi gli aspetti. E durante i primi tre giorni del sette volte campione del mondo a Maranello se ne è avuta la conferma.
Fin dal suo arrivo in Italia Lewis Hamilton ha catalizzato le attenzioni di tutti: l'outfit scelto per la sua prima a Maranello, la prima foto ufficiale, l'incontro con i dipendenti Ferrari, le prime parole in italiano rivolte ai tifosi, il nuovo casco giallo, la prima volta con la tuta della scuderia, il ritorno di Angela Cullen nel suo staff, la cena vegana nello storico ristorante ‘Montana' amato da Michael Schumacher, il debutto a bordo di una monoposto del Cavallino sul circuito di Fiorano nel test TPC, il saluto finale ai supporter con tanto di mamma Carmen al seguito, le prime dichiarazioni ufficiali da alfiere della scuderia. Tutto, qualsiasi dettaglio, è rimbalzato in ogni parte del mondo con una eco impressionante.
Un qualcosa che ha mostrato fin da subito lo spaventoso potenziale che il matrimonio tra Lewis Hamilton e la Ferrari può avere al di là della pista. Ma a spiegare esattamente il valore che questa suggestiva unione può avere sono bastate due foto pubblicate dallo stesso britannico: quella che lo immortala davanti alla casa del ‘Drake' a Fiorano accanto ad una F40 diventata il post di Formula 1 con più "Mi piace" nella storia di Instagram (ben oltre i 5 milioni di "like") e quella che per la prima volta lo mostra con la divisa della scuderia di Maranello (visualizzata da oltre 12 milioni di persone e con oltre 8 milioni di interazioni su ‘X' e al momento a quota 4 milioni di ‘Mi piace' su IG).
Ed è stata un'analisi, fatta da Sponsorlytix, proprio di quest'ultimo post a svelare quanto una singola foto di Lewis Hamilton con la tuta della Ferrari può generare valore economico per la casa di Maranello e per ognuno degli sponsor della sua scuderia di Formula 1.
L'azienda che si occupa di analisi dei big data sportivi con l'ausilio dell'intelligenza artificiale e di algoritmi che tengono conto di una miriade di fattori è difatti riuscita a calcolare esattamente quanto valore il post su ‘X' di Lewis Hamilton con la prima foto in tuta Ferrari abbia generato per ogni singolo sponsor del team F1 il cui logo compare nella divisa indossata dal 40enne di Stevenage nella fotografia analizzata.
Si è scoperto quindi che il singolo post ha generato valore economico per un totale di circa 400mila euro. Il solo post pubblicato sul social ‘X' (ex Twitter) infatti ha generato un valore di 60mila euro per lo sponsor principale HP, 50mila euro per la Shell, 48mila euro per la stessa Ferrari, mentre ha regalato una cifra superiore ai 40mila euro anche per gli altri sponsor IBM (46mila euro), VGW (43mila euro) e Ceva (40mila euro). Di poco inferiore invece il valore generato per lo sponsor tecnico PUMA (38mila euro), Richard Mille (35mila euro) e UniCredit (34mila euro).
Un'analisi che di fatto rende evidente come per la Ferrari, che essendo un brand prestigioso e rinomato era già perfettamente in grado di assicurarsi enormi accordi di partnership e di attrarre sponsor oltre a vendere un sacco di merchandising, con l'arrivo di Lewis Hamilton moltiplica tale capacità e aumenta a dismisura il proprio potere in fase di contrattazione con qualunque potenziale partner commerciale si ritrovi al tavolo.