Cosa c’è dietro la faida interna tra Horner e Verstappen che sta spaccando la Red Bull in F1
La Red Bull ha dominato un Mondiale, vincendo 21 Gp su 22, hanno iniziato quello del 2024 con una doppietta, solita vittoria di Verstappen, secondo posto per Perez, a cui si aggiungono pole position e giro veloce. La perfezione totale. Ma il mondo ideale non esiste. E la Red Bull al proprio interno, al netto dei successi, è totalmente una polveriera. Nemmeno la chiusura dell'indagine per comportamento inappropriato di Horner ha portato alla pace. Se in pista la Red Bull continuerà a dominare, internamente proseguirà a duellare, forse, fin quando non verrà definitivamente dichiarata una tregua.
La situazione è complicata. La Red Bull al proprio interno vive una situazione intricata, figlia per molti di una lotta di potere vera e propria, su un asse che va dalla sede di Milton Keynes al quartier generale in Austria fino alla Thailandia, dove vivono i comproprietari del team.
Il caos è nato dopo la denuncia per ‘comportamento inappropriato' da parte di una dipendente della Red Bull nei confronti di Christian Horner. La Formula 1, in particolare Mercedes e McLaren, hanno chiesto un'indagine seria ed eventualmente provvedimenti. L'indagine è stata condotta da membri esterni alla Scuderia e dopo una lunga attesa, proprio nelle ore che hanno preceduto il via del Mondiale 2024, è arrivata l'assoluzione totale del team principal.
Tutto finito? Assolutamente no. Il caso è stato chiuso, ma sul finire delle libere del Gp Bahrain ha 250 persone accreditate dalla FIA è arrivata una mail con un presunto materiale sensibile. In quella mail c'erano screen e foto che avrebbero dovuto testimoniare secondo alcuni una presunta relazione con la donna che lo aveva denunciato, ma in realtà il comportamento di Horner.
Non c'era bisogno di Poirot e di Montalbano per capire che quella gelida manina rappresentasse un chiaro tentativo di vendetta di chi, molto probabilmente, all'interno della stessa Red Bull volesse far fuori Horner e che quindi abbia cercato di screditarlo. Gli avvocati di Horner temendo una fuga del materiale hanno fatto sapere che chiunque abbia ricevuto quel materiale avrebbe ottenuto conseguenze legali in caso di diffusione o pubblicazione. Il dirigente non ha rilasciato dichiarazioni.
La gara si è disputata. Verstappen ha trionfato. Horner ha sorriso, con al fianco la moglie Geri Haliwell. Vicino a Horner e a Newey c'era anche Chalerm Yoovidhya, che dà il suo pieno appoggio all'inglese. Il tailandese dopo la morte di Mateschitz ha il 51% delle azioni del team ed ha una fiducia incrollabile in Horner. Polemiche chiuse? No, per niente, bis. Perché nel day after è intervenuto a gamba tesa Jos Verstappen, il papà di Max, che con durezza ha detto: "La squadra rischia di sfaldarsi, non può continuare così. Esploderà. Fa la vittima quando è lui a causare i problemi. C'è tensione finché resta in carica".
Nel weekend si corre ancora in Arabia Saudita. La Red Bull sarà ancora la favoritissima. Verstappen vuole allungare la sua serie di successi, ma all'interno il team ribolle e la faida al proprio interno continua a esserci, forte, anzi fortissima e per ora non sembra vicina la parola fine definitiva, con conseguenti illazioni e frange della squadra che continuano a essere contrapposte, fin quando si vince va bene così, ma se qualcosa cambierà allora, come ha detto papà Verstappen, la situazione diventerebbe esplosiva.
Di sicuro di capitoli ne sono stati scritti ed è probabile che ce ne saranno ancora molti altri, con Horner protagonista nella lotta di potere all'interno della Red Bull, che potrebbe avere anche delle conseguenze clamorose, perché c'è chi pensa che Max Verstappen possa decidere di andare via e passare alla Mercedes, come sostengono in Inghilterra. Ma la domanda in realtà da giorni è sempre la stessa: chi è l'artefice della cospirazione? E soprattutto perché si vuole rovesciare Horner?