Coronavirus, si ferma anche Magneti Marelli: stop alla produzione in Italia ma ‘solo’ per tre giorni
La diffusione del Coronavirus (qui gli aggiornamenti in tempo reale con le ultime notizie sull’emergenza sanitaria in Italia e nel resto del mondoqui gli aggiornamenti in tempo reale con le ultime notizie sull’emergenza sanitaria in Italia e nel resto del mondo) convince anche Magneti Marelli, il maggior produttore di componentistica per auto presente in Italia, a chiudere momentaneamente i propri stabilimenti.
Coronavirus, fabbriche Magneti Marelli chiuse in tutte Italia
L’azienda di Corbetta, alle porte di Milano, ma di proprietà della società giapponese Calsonic Kansei, aveva già messo in atto nelle ultime settimane una serie di misure per la tutela della salute e della sicurezza dei dipendenti ma ora ha anche deciso di sospendere temporaneamente tutte le attività produttive negli stabilimenti italiani seguendo a ruota dunque quanto fatto da tutti gli altri big dell’universo automobilistico del Bel Paese.
Produzione sospesa soltanto per tre giorni: operai a casa da oggi a mercoledì
A differenza di quanto fatto però dai costruttori di auto (come Ferrari per gli stabilimenti di Modena e Maranello, Lamborghini, e da ultimi FCA e Maserati solo per citarne alcuni) e da altre eccellenze italiane produttrici di componentistica per auto (come per esempio Brembo che ha chiuso i battenti per una settimana), l’azienda lombarda ha deciso di fermare gli operai soltanto per tre giorni, vale a dire da oggi fino a mercoledì.
Magneti Marelli: “Seguiamo indicazioni del Governo, pronti ad assumere nuove decisioni”
“La Marelli – riporta l’Ansa – ha disposto la sospensione temporanea di tutte le attività produttive nei propri stabilimenti italiani dal 16/03 al 18/03 incluso in aggiunta alle misure già adottate a tutela della salute e della sicurezza dei propri dipendenti nel corso delle ultime settimane in relazione all'epidemia Coronavirus. La misura – si continua a leggere nella nota diramata dalla Marelli – è stata adottata allo scopo di garantire, al massimo livello possibile, la salute e il benessere dei dipendenti, che costituiscono la priorità assoluta per l’azienda e per adeguare in maniera ancor più rigorosa le misure di salute e sicurezza al protocollo emanato dal Governo Italiano, che prevede la sospensione delle attività produttive in tali fasi di adeguamento”. Da qui dunque la scelta di chiudere le proprie fabbriche per soli tre giorni (basterà?), con l’azienda che comunque "continuerà a monitorare costantemente l’evoluzione della situazione, pronta ad assumere nuove decisioni, sempre in accordo con le indicazioni delle autorità governative di riferimento, a livello nazionale e locale”.