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Coronavirus, Red Bull F1 e la follia di Helmut Marko: vuole infettare Max Verstappen e Alex Albon

Assurda idea del consulente della scuderia di Milton Keynes che ha proposto una sorta di campus in cui i due titolari del team ufficiale oltre alla coppia di piloti dell’Alpha Tauri Daniil Kvjat e Pierre Gasly dovrebbero contrarre il virus per superare la malattia.
A cura di Valeria Aiello
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Max Verstappen, 22 anni, a colloqui con Helmut Marko, 76 / Getty
Max Verstappen, 22 anni, a colloqui con Helmut Marko, 76 / Getty
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Dopo “l’immunità di gregge” del premier britannico Boris Johnson, dalla Gran Bretagna arriva un’altra follia in tema di Coronavirus (qui le ultime notizie e aggiornamenti in tempo reale sulla situazione in Italia e nel mondo). Helmut Marko, il consulente della Red Bull in Formula 1, ha proposto l’idea del “Coronavirus Camp” una sorta di campus in cui i due piloti titolari Max Verstappen e Alexander Albon e la coppia di piloti dell’Alpha Tauri, Daniil Kvjat e Pierre Gasly, dovrebbero contrarre il virus per superare la malattia: “Sono giovani e forti” ha spiegato lo stesso Marko in un’intervista al canale austriaco ORF.

La follia di Helmut Marko: vuole infettare i piloti

L’idea – le parole del consigliere della scuderia di Milton Keynes nella chiacchierata con l’emittente tv – era quella di organizzare un campus dove riempire questo periodo senza gare, mentalmente e fisicamente un po’ smorto. Questo sarebbe un momento ideale per contrarre l’infezione. Parliamo di ragazzi giovani, forti, in ottima salute. In questo modo sarebbero preparati a quando si riprenderà a correre in quello che sarà probabilmente un campionato molto difficile una volta iniziato. Se ci sarà una stagione concentrata con 15-18 gare, sarà molto, molto dura. Non c’è possibilità di migliorare la forma fisica durante la stagione. Quindi sarebbe davvero ideale sfruttare così questo periodo di stop”.

L’idea – che secondo Marko è assolutamente valida – diciamo che non è stata ben accolta” dal team Red Bull così come dall’Alpha Tauri e dagli “altri otto o dieci piloti junior” che sarebbero coinvolti nel programma di contagio. Nel frattempo, i piloti stanno comunque continuando ad allenarsi per migliorare la propria forma fisica e provando al simulatore, come nel caso di Mad Max – Max Il Matto, in italiano – il soprannome affibbiato al giovane olandese per il suo stile di guida. “Credo che stia disputando addirittura più gare rispetto a una stagione” dice sempre Marko che recentemente ha inoltre rivelato di una conversazione telefonica proprio con Verstappen. “Mi ha detto che è terrorizzato dall’idea di poter essere contagiato. La cosa migliore sarebbe quella contrarre il contagio adesso, visto che ha solo 22 anni e che per lui non rappresenterebbe un rischio. Almeno sarebbe immune quando in seguito affronterà la sua corsa al titolo iridato”.

Un’uscita, quella del manager di Graz e braccio destro in Formula 1 del fondatore della Red Bull, Dietrich Mateschitz, che definire infelice è un eufemismo in considerazione di quanto sta accadendo negli ospedali e nelle strutture sanitarie dove si combatte l’infezione. Marko, che ha 76 anni e una carriera da ex pilota automobilistico alle spalle, non teme ammalarsi di Covid-19 nonostante l’età avanzata. “No, non ho paura – ha dichiarato – . Se sono sopravvissuto viaggiando verso l’Australia e tornando con scalo all’aeroporto di Dubai, dove la gente tossisce in spazi ristretti, allora io, come soggetto appartenente al cosiddetto gruppo ad alto rischio di contrarre il contagio, non devo temere e lasciare che la mia vita venga completamente limitata”.

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