Coronavirus, le misure adottate da Ferrari: chiusi i musei e fabbrica ‘blindata’

Il Coronavirus mette in allerta anche la Ferrari. Le regioni italiane più colpite dall'epidemia sono Lombardia e Veneto, ma i contagi riscontrati anche in Emilia Romagna hanno convinto la casa di Maranello ad adottare alcune misure precauzionali per la gestione dell'emergenza (qui tutti gli aggiornamenti sulle ultime notizie). Alcune riguardano gli appassionati della Rossa altre invece i dipendenti della fabbrica.
Chiusi i musei di Maranello e Modena
Come richiesto dalle Autorità, il Cavallino ha infatti deciso di chiudere preventivamente i musei di Modena e Maranello, nonché di vietare l'accesso a tutti quei dipendenti che sono residenti o che hanno visitato le aree più interessate dal contagio. Con una circolare interna inoltre l'azienda ha disposto la sospensione visite degli esterni, ha rimandato tutti quei viaggi di lavoro non strettamente necessari e ha bloccato i "tour guidati" all'interno della fabbrica dove sono aumentati i controlli.
"Ferrari ha definito delle misure precauzionali per la gestione dell'allerta in corso relativa al coronavirus. Come richiesto dalle Autorità locali i Musei di Maranello e Modena sono chiusi, e la Società ha vietato l'accesso ai dipendenti che sono residenti o che hanno visitato le aree interessate dal contagio. La Società ha inoltre sospeso fino a successiva comunicazione tutte le visite di esterni, inclusi i Factory Tour, così come tutti i viaggi di lavoro non strettamente necessari. La situazione è attentamente monitorata e verranno prontamente applicate e comunicate le nuove misure che si rendessero necessarie". Questa la nota con cui l'azienda ha spiegato come intende gestire l'emergenza relativa alla diffusione del COVID-19.

Controlli serrati in entrata e in uscita dalla fabbrica: alcuni dipendenti rispediti a casa
I dipendenti della fabbrica infatti vengono controllati, sia in entrata che in uscita,da guardie della sicurezza industriale che hanno il compito di assicurarsi che sia sta letta l’informativa (soprattutto prima dell'ingresso in fabbrica) e di informarsi su eventuali problemi di salute anche di lieve entità (tosse, febbre o raffreddore). Nei giorni scorsi già, in seguito a tali controlli, qualche dipendente è stato rimandato precauzionalmente a casa.
Squadra corse F1: si pensa al ‘remote working' per alcuni ingegneri
Nessuna disposizione è stata invece ancora attuata per quel che riguarda la squadra corse (impegnata oggi nei test a Barcellona) ma, qualora la situazione dovesse aggravarsi, saranno prese anche in questo caso delle misure precauzionali. Si ipotizza infatti che eventualmente parte del personale della Gestione Sportiva che si muove per Mondiale di F1 (che prenderà il via il weekend del 15 marzo in Australia) possa lavorare direttamente dalla fabbrica (remote working). Tale misura potrebbe riguardare soprattutto gli ingegneri e non sarebbe una novità per la scuderia di Maranello: ciò infatti avviene già per il cosiddetto "garage remoto" che, sotto la guida di Inaki Rueda, cura le strategie della squadra direttamente dal "quartier generale" del Cavallino.