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Covid 19

Coronavirus, Brembo non ‘frena’ il sostegno a Bergamo: donato un milione di euro per la ricerca

L’azienda bergamasca Brembo, leader mondiale nella produzione di impianti frenanti (fornitrice della maggior parte dei costruttori di Formula 1), dona un milione di euro a tre importanti strutture sanitarie di Bergamo (Ospedale Papa Giovanni XXIII, la Fondazione FROM e l’IRF ‘Mario Negri’) per finanziare la ricerca clinica e farmacologica sul Coronavirus.
A cura di Michele Mazzeo
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Il settore automobilistico si sta mobilitando per combattere l’emergenza sanitaria legata alla diffusione su scala globale del Coronavirus (qui gli aggiornamenti con le ultime notizie in tempo reale dall’Italia e dall’estero). Dai grandi gruppi ai team di Formula 1 fino alle piccole squadre corsa, tutti per quanto possibile cercano di attivarsi per dare il proprio contributo nella lotta al CoVid-19. E il nostro Paese, uno dei più colpiti dal propagarsi della pandemia, non fa eccezione. Tante infatti le piccole, grandi e medie realtà del panorama motoristico italiano che fin dai primi giorni si sono attivati per fornire un aiuto al servizio sanitario nazionale messo a dura prova da questa emergenza.

Brembo non ‘frena’ il sostegno alla provincia di Bergamo

Tra le più attive, in tal senso, c’è Brembo, storica azienda del Bel Paese leader nello sviluppo e nella produzione di impianti frenanti per veicoli che rifornisce la maggior parte dei costruttori impegnati nel campionato Mondiale 2020 di Formula 1 e MotoGP. La società con sede nella provincia di Bergamo, quella più colpita dal Coronavirus, infatti, fin dai primi giorni d’emergenza ha dato il proprio sostegno, attraverso supporto logistico e donazioni, alla sanità orobica messa a dura prova dall’emergenza in costante aumento.

L’azienda bergamasca dona un milione di euro per la ricerca sul Coronavirus

E l’impegno di Brembo non accenna a fermarsi. Con l’azienda che ha preferito concentrare i propri sforzi sul sostegno alla ricerca. Nelle ultime ore difatti l’azienda lombarda ha donato un milione di euro all’Ospedale Papa Giovanni XXIII, la Fondazione FROM e l’Istituto Mario Negri, per finanziare il lavoro congiunto di ricerca che stanno effettuando per contrastare l’epidemia di Coronavirus che sta falcidiando tutto il mondo, con l’Italia e la provincia di Bergamo tristemente in prima fila.

Finanziato il lavoro congiunto di Ospedale Papa Giovanni XXIII, FROM e IRF ‘Mario Negri’

“Brembo ha deciso di devolvere 1 milione di Euro a tre eccellenze della bergamasca, l’Ospedale Papa Giovanni XXIII, la Fondazione per la Ricerca Ospedale di Bergamo (FROM) e l’Istituto Mario Negri – si legge infatti in una nota -, che si stanno impegnando nell’area più colpita dalla pandemia, combinando la ricerca clinica con quella farmacologica. Ospedale Papa Giovanni XXIII, FROM e Istituto Mario Negri stanno lavorando congiuntamente a tre linee di ricerca che partono da evidenze provenienti da studi clinici esistenti. Questo sforzo congiunto – prosegue la nota – potrebbe portare in tempi molto brevi a un contrasto efficace al virus, riducendo significativamente il numero di pazienti da trattare negli ospedali.

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Il presidente di Brembo: “Ricerca unica strada percorribile per trovare soluzione a Covid-19”

“Dopo una prima donazione, orientata anche a sostenere reparti di cura dell’Ospedale di Bergamo – ha spiegato poi il presidente di Brembo, Alberto Bombassei -, abbiamo deciso di concentrare i nostri sforzi sulla ricerca per trovare in tempi ragionevolmente rapidi una terapia farmacologica per contrastare il Covid-19. La ricerca – ha concluso – è il nostro modo di fare impresa e crediamo che sia l’unica strada percorribile per trovare una soluzione efficace a questa situazione così difficile”.

Il direttore dell’IRF ‘Mario Negri’: “Conoscere il virus per contrastarlo”

Gli fa eco il professor Giuseppe Remuzzi, direttore dell’Istituto di Ricerche Farmacologiche “Mario Negri”: “In questo momento è di fondamentale importanza comprendere i meccanismi di azione del virus nell’organismo – ha spiegato -. Siamo convinti che anche grazie alla generosità di Brembo questo sforzo potrà portare in tempi relativamente brevi a identificare i danni provocati dal virus riducendo in questo modo il numero di ammalati che avranno bisogno di cure intensive”.

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