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Come nasce il sortilegio del “Muro dei campioni”, la curva più temuta del Mondiale di Formula 1

La Curva 13 del GP del Canada è una delle più insidiose del Mondiale di Formula 1 ed è nota come il “Muro dei Campioni” per aver spezzato i sogni di tanti campioni.
A cura di Alessio Morra
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Il Gran Premio del Canada fa parte da oltre quarant'anni del circus, a Montreal spesso si sono disputate gare che hanno fatto la storia del Mondiale di Formula 1. Hamilton su questo tracciato ha eguagliato il primato di pole di Senna nel 2017, Schumacher e Lewis hanno vinto 7 volte, Gilles Villeneuve disputò una delle gare più belle della sua carriera, mentre Robert Kubica nell'arco di dodici mesi prima fu autore di un terribile incidente, che poteva costargli la vita, poi visse la gioia della prima (e unica) vittoria in F1. Ma quello di Montreal è anche uno dei circuiti più complicati: sbagliare è semplice, l'errore è dietro l'angolo e c'è un punto dove anche i più grandi possono sbagliare. Una curva conosciuta in tutto il mondo come il "Muro dei Campioni".

Il tracciato del Canada è impegnativo. Il giro in realtà è molto veloce, ci sono un paio di lunghi rettilinei e una parte mista complicata ma rapida. Le curve sono ‘poche', appena 13. L'ultima è quella più insidiosa. Gli incidenti nel circuito nato nell'Ile de Notre Dame fanno parte della storia, ma c'è stato un momento in cui quello specifico tratto di pista è stato ribattezzato come "Muro dei campioni": il GP del Canada edizione 1999. Quando il primo a sbagliare fu Derek Warwick nel 1988 quasi non si fece caso, nonostante l'inglese della Lotus fosse un discreto pilota. Ma nel 1999 andarono dritti a muro tre piloti campioni del mondo nella stessa gara: Schumacher, Hill e Villeneuve.

Albon osserva da vicino il "Muro dei campioni"
Albon osserva da vicino il "Muro dei campioni"

Il primo incidente di Villeneuve del 1997

La gara del 1997, stagione in cui battagliarono punto a punto per il titolo Schumacher e Villeneueve, viene ricordata per l'incidente di Olivier Panis, che si ruppe una gamba. Vinse Schumi, per la prima delle sei volte con la Ferrari. Jacques, che voleva vincere sul circuito intitolato al papà commise un errore proprio all'ultima curva, perse il controllo della sua Williams e andò a sbattere, colpendo prima con il retrotreno il muro e poi con la parte anteriore della sua Williams. Gara finita e sogno svanito, ma a fine anno vinse il Mondiale.

Lo schianto dei 3 campioni Schumacher, Hill e Villeneuve nel 1999

Due anni dopo accade qualcosa di incredibile. Il Mondiale 1999 è quasi schizofrenico. Quasi fino alla fine quattro piloti hanno la chance di vincere il titolo. Il Gran Premio del Canada è il sesto appuntamento del campionato. Schumacher e Hakkinen lottano ancora per il titolo: Ferrari contro McLaren, come un tempo. Schumi è un fulmine e si prende la pole position, ma in gara succede di tutto. Al via c'è un incidente tra Alesi e Trulli che coinvolge pure Barrichello. Dopo 2 giri all'ultima curva si schianta Zonta, che in momenti che fanno la storia della Formula 1 spesso c'è. Il ritiro del brasiliano non fa notizia.

Il Gp del Canada riparte, ma al 14° c'è l'incidente di Damon Hill, che sbaglia e finisce la sua corsa in curva 13. L'errore è grosso, ma non enorme. Ma fa si che si parli subito dell'età dell'inglese, che a fine stagione poi lascerà per davvero. L'incidente di Hill, campione del mondo 1996, è il secondo della gara ma è il primo di un campione vero. La storia inizia a compiersi.

Perché al 29° giro in curva 13 sbaglia addirittura Michael Schumacher, che stava dominando la gara. Il tedesco è sin troppo aggressivo e va a sbattere con la sua Ferrari. Corsa finita, Hakkinen passa al comando. Schumi è il secondo campione del mondo a sbagliare in quella curva (all'epoca era ‘solo' un due volte campione). Una brutta botta per lui e per la Ferrari, che comunque fino alla fine è in corsa per il successo con Eddie Irvine.

Poco dopo sbaglia pure Jacques Villeneuve, che termina il suo Gp del Canada andando dritto a muro con la sua BAR motorizzata Honda. È il giro 34 e si ferma in quella curva il terzo campione del mondo di fila. Subito dopo la gara si inizia a parlare del "Muro dei Campioni". Nome più azzeccato non si poteva. Gli incidenti continuano quel giorno, ma nessun big andò a sbattere in quella curva: vinse Hakkinen, l'unico campione a non sbagliare.

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La storia recente del Muro dei Campioni da Vettel e Verstappen

Da quel momento in poi il "Muro dei Campioni" è diventato un ostacolo e tanti piloti negli anni Duemila sono andati, ahi loro, a stamparsi lì. Hanno sbagliato pure Montoya, Jenson Button, prima che diventasse campione, Pastor Maldonado e pure Sebastian Vettel, che ha conosciuto di persona quel muro due volte. L'ultimo a big a sbagliare è stato Max Verstappen, che commise un errore e vide da vicino la scritta: ‘Bonjour Quebec', che suonava davvero beffarda. Ma l'olandese, come Seb, ha sbagliato nelle prove. Meglio che in gara, lì dove alcuni Mondiali hanno cambiato direzione.

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