Come ha fatto Sainz a vincere in F1 a 15 giorni dall’operazione: aveva 2 chili di muscoli in meno
Dalla sala operatoria di Jeddah al gradino più alto del podio nel GP d'Australia della Formula 1 in appena 15 giorni (7 dei quali passati a letto). Già questo basterebbe a delineare la grandezza dell'impresa compiuta dal pilota della Ferrari Carlos Sainz a Melbourne, ma ci sono altri dettagli riguardo alle sue condizioni dopo l'appendicectomia e ciò che ha dovuto fare quando non era in pista che, se è possibile, la rendono ancora più epica.
Lo spagnolo infatti non solo ha preso l'aereo per l'Australia senza sapere se effettivamente sarebbe stato in grado di scendere in pista (si è infatti sottoposto a visita da parte della commissione medica F1 sia giovedì che venerdì) ma è arrivato all'Albert Park con un ulteriore problema con cui dover fare i conti, vale a dire un'evidente debolezza e ben due chili in meno di muscoli. Un problema che ha in parte risolto nel corso del weekend di gara grazie al lavoro fatto a Melbourne con il suo fisioterapista personale, l'italiano Pierluigi Della Bona, e un altro specialista arrivato appositamente dalla Spagna.
Quando non era impegnato in pista Carlos Sainz si è infatti sottoposto a terapia iperbarica all'interno di una camera di decompressione al fine di accelerare, tramite l'ossigenoterapia, la guarigione della ferita post-operatoria. Com'è noto infatti quando il sangue è più ricco d'ossigeno il gonfiore diminuisce e aumenta la protezione contro le infezioni. Ma il trattamento in camera iperbarica non è stato l'unico fattore che ha aiutato il pilota della Ferrari a compiere l'impresa nel GP d'Australia.
Della Bona infatti ha dovuto creare un programma di allenamento e una dieta ad hoc per far sì che la perdita di massa muscolare di due chilogrammi non rappresentasse un problema ma sempre tenendo conto della ferita nella zona addominale con cui il pilota doveva fare i conti (quindi niente pesi ed esercizi in palestra che potessero portare complicanze alla zona interessata). E, inoltre, nella sua permanenza a Melbourne, nello specifico la sera in hotel e la mattina appena arrivato in circuito, Carlos Sainz ha anche fatto ricorso ad una terapia con un macchinario che genera onde a radiofrequenza che velocizzano il riassorbimento dell'edema e la cicatrizzazione della ferita oltre ad avere un effetto analgesico per il dolore postoperatorio.
Inoltre anche i tecnici della Ferrari hanno avuto un ruolo nel permettere a Sainz di compiere l'impresa nonostante la ferita alla zona addominale e la sostanziosa riduzione della massa muscolare. A Melbourne infatti gli uomini della scuderia di Maranello hanno dovuto apportare delle modifiche all'abitacolo della SF-24 per attutire le difficoltà di guida durante le sessioni in pista. Il sedile, il pedale del freno e la cintura di sicurezza sono infatti stati modificati per far sì che la fibbia non sfregasse sulla zona della ferita aggiungendo anche un ulteriore strato di materiale spugnoso per attutire la pressione sull'addome del pilota.