Come ha fatto Bagnaia a perdere il titolo in MotoGP vincendo molto più di Martin (sprint comprese)
Jorge Martin è il nuovo campione della MotoGP 2024. Lo spagnolo del Team Pramac nella gara conclusiva del GP di Barcellona (circuito scelto per sostituire quello previsto originariamente di Valencia dopo la devastante alluvione) arrivando terzo al traguardo ha mantenuto i punti necessari a terminare davanti all'unico contendente rimasto, cioè il campione in carica Pecco Bagnaia, conquistando così il suo primo alloro in carriera nella classe regina del Motomondiale. Una situazione difficile da spiegare se si confronta il rendimento del piemontese della Ducati con quello del 26enne madrileno in termini di successi ottenuti nell'arco dell'intero campionato tra Sprint Race e Gare Lunghe.
Già, perché nella stagione 2024 della MotoGP Francesco Bagnaia ha vinto ben 18 gare, di cui 11 lunghe e 7 Sprint Race, ma il titolo è andato a Jorge Martin che di successi complessivi ne ha messi in bacheca soltanto 10 (3 gare lunghe e 7 Sprint Race). Evidente che a decidere questa lotta iridata siano stati altri fattori che andremo quindi a cercare di individuare per capire come ha fatto il campione in carica a perdere la corsa al titolo nonostante il numero maggiore di vittorie.
Bagnaia nella MotoGP 2024: vittorie e cadute che hanno segnato la stagione
Bagnaia dopo un avvio difficile (soprattutto per quel che riguarda le Sprint), a partire dalla gara lunga del GP della Catalogna, aveva impresso un passo dominante, vincendo sei delle sette successive gare (tra Sprint e Lunghe). Tuttavia, alcune cadute nelle fasi più cruciali del campionato hanno fortemente compromesso la sua classifica generale. Tre incidenti, in particolare, sono risultati fatali: la caduta nella Sprint di Silverstone, e quelle di Aragon (in seguito al contatto con Alex Marquez) e Misano 2 nella gara lunga.
Questi errori gli hanno fatto perdere terreno contro un Martin che, fatto salvo l'errore strategico sotto la pioggia nel GP di San Marino, ha saputo approfittare di ogni occasione. Dopo l’incidente di Silverstone, Bagnaia ha cercato di spingere al massimo per recuperare il divario, portando a casa altre 4 vittorie nelle Sprint Race e 4 vittorie nelle gare, ma sono state ancora una volta le cadute ad averlo penalizzato nella classifica generale. Anche la caduta nella gara lunga del GP dell'Emilia Romagna (Misano 2), dove non ha portato a casa nessun punto, è stata decisiva, soprattutto considerando che Martin, nella stessa gara, è arrivato secondo, così come la scivolata nella Sprint di Sepang, vinta dallo spagnolo del team Pramac, che ha di fatto deciso il campionato.
Jorge Martin nella MotoGP 2024: la strategia della regolarità e l’assenza di errori
Jorge Martin ha costruito il suo successo grazie a una straordinaria regolarità. Con sole 10 vittorie contro le 18 di Bagnaia, ha saputo comunque mantenere un ritmo costante in tutte le gare, ottenendo piazzamenti che si sono rivelati decisivi per la classifica. Durante la stagione, Martin è riuscito a salire sul podio in ben 32 delle 40 gare (tra Sprint e Lunghe) disputate prima dell'ultimissimo round di Barcellona dove ha poi ottenuto l'aritmetica certezza del titolo, un risultato che dimostra la sua abilità nel gestire ogni situazione in pista.
L’approccio di Martin si è rivelato vincente anche nelle Sprint Race, dove, pur avendone vinte tanto quanto Bagnaia (7 a 7), ha sempre portato a casa punti utili per incrementare il suo bottino in classifica. La sua strategia di evitare rischi e massimizzare ogni gara, senza commettere errori significativi (a parte quello commesso a Misano 2), gli ha permesso di presentarsi al Gran Premio di Barcellona con un vantaggio che gli ha permesso poi di gestire e ottenere agevolmente il titolo.
Sprint Race e gare lunghe nella MotoGP 2024: come la strategia ha fatto la differenza tra Martin e Bagnaia
Il 2024 ha visto confermata l’importanza delle Sprint Race in MotoGP, ma è stato chiaro come, al di là delle vittorie nelle gare brevi, sia stata anche la regolarità nelle gare lunghe a fare la differenza. Bagnaia ha dominato per numero di vittorie ma ottenendo soltanto 23 podi complessivi (solo 10 su 20 Sprint Race) mentre Martin, con ben 16 podi nelle gare sprint e 16 nelle gare lunghe, ha mantenuto quella costanza che gli ha permesso di vincere il titolo pur avendo un numero nettamente inferiore di successi. Lo spagnolo ha infatti gestito con intelligenza tutte le gare, raccogliendo punti senza mai compromettere la propria posizione in classifica.
L’impresa di Jorge Martin nella MotoGP 2024 è dunque l'esempio più lampante di come la costanza e la strategia possano superare anche una serie di vittorie impressionante. Mentre Bagnaia ha brillato per la capacità di tirar fuori il massimo dalla sua Ducati, il suo limite è stato in generale nella costanza e più nello specifico nella gestione delle gare più brevi, dove gli errori gli sono costati cari. Martin, al contrario, con una serie di piazzamenti e senza cadute nelle gare cruciali, ha meritato di conquistare il titolo, dimostrando come in MotoGP vincere non sia solo una questione di velocità e di vittorie ma anche e soprattutto di gestione.