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Com’è andata davvero la trattativa tra la Ferrari e Newey: perché è finito all’Aston Martin

Il manager di Adrian Newey, Eddie Jordan, ha rivelato alcuni retroscena riguardo alla trattativa non andata in porto con la Ferrari e i motivi che hanno convinto l’ingegnere britannico ad accettare l’offerta dell’Aston Martin per la Formula 1 2025.
A cura di Michele Mazzeo
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L'annuncio ufficiale del passaggio di Adrian Newey in Aston Martin a partire dalla Formula 1 2025 ha messo fine alla telenovela che ha animato il paddock negli ultimi mesi e certificato che il suggestivo matrimonio tra il progettista più vincente della storia del Circus e la Ferrari ancora una volta non si farà. E solo ora che si è conclusa i protagonisti ne svelano i retroscena facendo emergere la verità riguardo alle trattative che hanno interessato il 65enne di Colchester fin dall'annuncio del suo addio alla Red Bull. E, ad attirare maggiormente l'attenzione, inevitabilmente sono gli sviluppi di quella andata in scena con la scuderia di Maranello e i motivi che hanno portato ad un esito negativo nonostante, questa volta, sembravano esserci tutte le condizioni affinché quest'unione sfiorata in più occasioni in passato si concretizzasse.

A spiegare esattamente com'è andata la trattativa tra Adrian Newey e la Ferrari, dopo l'ufficializzazione del passaggio in Aston Martin, è stato il manager del geniale progettista britannico Eddie Jordan che nell'ultima puntata del podcast Formula For Success che conduce insieme a David Coulthard ha rivelato ciò che è successo negli ultimi mesi nonché i motivi che hanno spinto il suo assistito a preferire il team di Lawrence Stroll.

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"Il fatto che non avesse ancora lavorato con Lewis Hamilton o Fernando Alonso è stato importante nello sviluppo di ciò che è successo. Ovviamente abbiamo discusso a lungo con la Ferrari, ma Aston Martin e Fernando (Alonso, ndr) hanno messo sul piatto ciò che Adrian (Newey, ndr) ritiene essere il succo delle sue sfide – ha difatti esordito l'ex patron del team Jordan che è stata parte attiva di queste trattative assistendo l'ingegnere in uscita dalla Red Bull –.

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Voleva portare una squadra dal limite della top-5 ai primi posti, com'è stato con la Red Bull. Ovviamente un altro aspetto importante è che Lawrence (Stroll, ndr) gli abbia dato una partecipazione azionaria (il 2,5% delle quote, ndr), una posizione di totale responsabilità e controllo e un posto nel consiglio di amministrazione. È chiaro che questo è qualcosa di molto diverso rispetto a ciò che ha avuto in precedenza" ha quindi proseguito il 76enne irlandese confermando di fatto che la Ferrari non ha voluto assecondare le richieste del suo assistito e dare vita ad un'asta con l'Aston Martin.

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Eddie Jordan ha poi specificato il motivo per il quale Adrian Newey abbia considerato più affascinante la sfida rappresentata dall'Aston Martin: "Posso immaginare e supporre che si tratti di una squadra molto simile a quella in cui si trovava quando è entrato in Red Bull. Era tra le prime cinque, proprio come lo è l’Aston Martin, con una grande visione e una grande ambizione del proprietario. Didi (Mateschitz, ndr) e Lawrence (Stroll, ndr) poi sono persone molto simili: imprenditori di grande successo che hanno una grande mentalità, passione, convinzione e devozione totale per il successo" ha difatti chiosato il manager di Adrian Newey rivelando i motivi che spinto il progettista britannico a sposare il progetto della scuderia di Silverstone.

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