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Clamoroso in F1, GP Usa falsato dai track limits non visti: scoperto punto cieco delle telecamere

Delle immagini saltate fuori giorni dopo la fine della gara del GP degli Stati Uniti della Formula 1 hanno certificato che Sergio Perez e altri piloti hanno più volte superato i limiti della pista nello stesso punto senza venire mai sanzionati. Il motivo? C’era un punto cieco alle telecamere.
A cura di Michele Mazzeo
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Mentre il Mondiale di Formula 1 2023 è già in Messico per un nuovo weekend di gara, il paddock è in fermento per una serie di irregolarità commesse da alcuni piloti nel corso dell'ultima corsa di Austin e non sanzionate dai Commissari FIA. Irregolarità che avrebbero potuto stravolgere sia lo svolgimento che l'ordine d'arrivo finale, già stravolto dalle squalifiche post-gara comminate al pilota della Mercedes Lewis Hamilton e a quello della Ferrari Charles Leclerc.

Secondo quanto riporta la testata tedesca Auto, Motor und Sport infatti durante i 57 giri di corsa del GP degli Stati Uniti l'alfiere della Red Sergio Perez e altri piloti avrebbe oltrepassato i limiti della pista in Curva 6 (una delle curve del tracciato texano che rientravano tra quelle attenzionate dalla Direzione di Gara in quanto presente nella lista dei possibili punti di track limits insieme alle curve 1, 9, 11, 12, 13, 19 e 20) senza però che queste infrazioni venissero conteggiate per far scattare la penalità (che arrivava al momento della quarta infrazione).

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I dubbi sono sorti nel momento in cui sono spuntate fuori diverse immagini che immortalavano la vettura del messicano con tutte e quattro le gomme abbondantemente fuori dalla linea bianca proprio in Curva 6, immagini che cozzavano evidentemente con quanto risultava nel report sui track limits superati in gara dai piloti stilato dai Commissari FIA che stanno davanti ai monitor nel centro di controllo centrale di Ginevra che vedeva invece Sergio Perez gravato di una sola infrazione. Secondo Auto, Motor un Sport invece le immagini in loro possesso testimoniano come il pilota Red Bull abbia tagliato la lunga curva a destra ripetutamente (sia con le gomme medie che con quelle dure) di modo da avere poi l'angolo giusto per la sequenza di curve successive e addirittura in alcuni casi sfiorando anche l'erba posta al di là della piattaforma in cemento presente oltre il cordolo.

A quel punto è venuto fuori un clamoroso retroscena che ha fatto adirare molti piloti (che discuteranno della vicenda nella consueta riunione tra driver che andrà in scena durante il weekend di Città del Messico). La FIA ha infatti confermato che durante la gara diverse monoposto hanno superato il limite della pista in quel punto del tracciato ma di non avere prove sufficienti per considerarle delle certe infrazioni: "Le analisi post-gara hanno rilevato che diversi piloti potrebbero aver superato i track limits all'interno della curva 6 rilevando però altresì che ‘le prove esistenti non sono sufficienti per certificare in modo accurato e coerente le infrazioni'" ha detto infatti un portavoce della Federazione Internazionale alla testata tedesca.

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È la stessa FIA a rivelare quale sia stato il clamoroso errore rimandando ad un'investigazione nei confronti del pilota Alexander Albon effettuata dai Commissari durante il Gran Premio degli Stati Uniti proprio in merito ad una presunta violazione dei limiti della pista in Curva 6 di quest'ultimo. Ed è proprio la motivazione alla base del mancato riconoscimento dell'infrazione dell'alfiere della Williams contenuta nel "Documento 59" a svelare il perché tutti i piloti che hanno tagliato più volte quella curva con sono stati sanzionati: "Sulla base delle riprese video disponibili le prove a nostra disposizione non sono sufficienti per determinare in modo accurato e permanente che vi sia stata effettivamente una violazione delle regole" si legge infatti nel documento stilato dagli Steward del GP degli Stati Uniti.

Il problema dunque è che anche le telecamere della pista in quel punto del tracciato non erano puntate sul vertice della curva e dunque non immortalavano le monoposto che tagliavano internamente Curva 6 e quindi, contrariamente a quanto avvenuto per esempio in Canada (quando grazie alle riprese delle telecamere di videosorveglianza del tracciato è stato possibile beccare tutti i superamenti di track limits sfuggiti alle altre telecamere), le immagini erano inutilizzabili per certificare l'infrazione. La domanda che ci si pone a questo punto è: perché c'era un punto cieco sul tracciato? La risposta che possiamo ipotizzare è: evidentemente nessuno si aspettava che in quella curva si potesse tagliare così tanto la traiettoria da trarne un vantaggio.

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