Clamorosa minaccia Ferrari alla Formula 1: il trattamento riservato alla Red Bull non è piaciuto
Negli ultimi mesi la Ferrari ha portato avanti una lotta solitaria in Formula 1 minacciando anche di lasciare il campionato automobilistico a ruote scoperte più prestigioso al mondo al quale ha sempre partecipato fin dal 1950. La scuderia di Maranello divenuta simbolo della stessa F1 è difatti entrata in contrasto con l'attuale board del Circus rifiutandosi di iscriversi come fornitrice di power unit per la nuova era che prenderà il via a partire dal Mondiale 2026.
Al momento del termine ultimo per iscriversi (già prorogato una prima volta) difatti la casa del Cavallino Rampante era l'unica, tra quelle attualmente in F1 (e le nuove che vi entreranno), a non aver effettuato l'iscrizione. Dietro questa clamorosa presa di posizione da parte della Ferrari c'è il trattamento riservato alla Red Bull dopo l'addio del motorista Honda, ossia al termine della stagione 2021.
Stando a quanto appreso da Fanpage.it infatti alla data di scadenza per la registrazione come fornitori di power unit in Formula 1 per il 2026 fissata al 15 ottobre 2022 soltanto Audi Formula Racing (che fornirà motori alla Sauber) risultava ufficialmente iscritta. A quel punto si è resa necessaria una proroga con il termine ultimo slittato al 30 novembre 2022 alla scadenza del quale ad Audi si erano aggiunte alla lista Alpine SAS, Honda Racing Corporation, Mercedes AMG High Performance Powertrains e Red Bull Powertrains. Al 1° dicembre 2022 dunque soltanto Ferrari S.P.A. non si era iscritta come motorista per la Formula 1 2026.
A conferma di ciò anche il fatto che, come rivelato dalla testata RacingNews365, proprio perché ufficialmente ancora non iscritta, la Ferrari era stata stata inizialmente esclusa dalla riunione dell'Engine Advisor Committee della Formula 1 (il summit tra i fornitori di Power Unit F1) tenutasi lo scorso 15 dicembre. La casa di Maranello avrebbe dunque prolungato il braccio di ferro con la Formula 1 minacciando il clamoroso addio al Circus dal 2026.
Il motivo di questa dura presa di posizione va ricercato nel fatto che il Cavallino non sia d'accordo sul fatto che Red Bull Powertrains sia considerato un nuovo fornitore e abbia pertanto le agevolazioni che vengono concesse ai fornitori di motori appena entrati nel Circus (ore di test in più e altri vantaggi). Pur avendo rinunciato formalmente ai diritti di proprietà intellettuale di Honda infatti secondo la Ferrari la nascente "fornitrice di power unit" non può essere trattata al pari di chi sta facendo il suo ingresso per la prima volta in Formula 1 (come sarà per Audi per esempio).
Stando a quanto appreso da Fanpage.it alla fine la guerra tra la Ferrari e la Formula 1 sarebbe terminata nei primi giorni di dicembre (nei giorni in cui a Bologna è andato in scena il Consiglio Mondiale della FIA, l'ultimo a cui ha partecipato l'ex team principal Mattia Binotto e prima che venisse ufficializzato Frederic Vasseur come suo sostituto) con la casa di Maranello che avrebbe sottoscritto la registrazione come produttore di power unit per la nuova era della F1 accettando formalmente il nuovo regolamento tecnico che farà il suo ingresso nel Circus a partire dal 2026. Il lungo e duraturo matrimonio tra la Ferrari e la Formula 1 dunque, nonostante la minaccia di un clamoroso divorzio, sembra invece destinato ad andare avanti anche nella nuova era.