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Carlo Pernat: “Due giorni dopo la morte di Simoncelli accesi il telefono. C’era un messaggio di Marco”

Lo storico manager del Motomondiale ha raccontato cosa è accaduto nei giorni successivi alla morte del pilota a Sepang. “Al rientro dalla Malesia ero spesso a casa dei genitori di Marco, dormivo nella sua camera. Arrivava di tutto”.
A cura di Maurizio De Santis
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Carlo Pernat è il manager che conosce il mondo del Motomondiale come le proprie tasche. Ne ha attraversato tutte le epoche, toccando con mano il talento di piloti come Valentino Rossi e il dolore (fortissimo) provato per la tragica morte di Marco Simoncelli. Il Sic non si dimentica. E come fai? Il Sic è uno stato d'animo, per chi l'ha visto e conosciuto da vicino. Il Sic è lì, dentro di te a ricordarti come la vita possa essere davvero spietata anche con chi "quando eravamo a pranzo, se vedeva dei tifosi ad aspettarlo rinunciava a mangiare per andare a firmare gli autografi". Il Sic sbuca all'improvviso dalle curve della memoria, ti passa davanti e fa un cenno con la mano poi scompare di nuovo, tornando in qualche angolo del cuore.

In quello di Pernat ha un posto speciale e le parole che usa per esporre cosa gli è rimasto addosso di quella tragedia a 14 anni di distanza dall'incidente mortale di Sepang sono da brivido. "Spensi il telefonino – ha ammesso nell'intervista a La Stampa – e quando lo riaccesi due giorni dopo, il primo messaggio che mi apparve era di Marco, c'era scritto: Ci vediamo dopo". Interpretò quell'episodio come una sorta di segno del destino, come se qualcuno gli stesse sussurrando qualcosa all'orecchio. "Mi venne in mente l'idea della Fondazione anche se in quel momento fu forte la tentazione di chiudere con il mondo delle corse".

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Il Sic è qualcosa che non ti togli dalla testa e quanto avvenuto nei giorni immediatamente successivi al suo decesso lo spiega bene perché più di tante riflessioni sulla sua vicenda. "Al rientro dalla Malesia ero spesso a casa dei genitori di Marco, dormivo nella sua camera. Arrivava di tutto: lettere di bambini, tutte bellissime. E tante persone solo per stringere la mano oppure abbracciare oppure stringere la mano a Paolo, papà del Sic. A un certo punto, ha dovuto mettere un cancello per quanta gente c'era".

Il Sic c'è, se chiudi gli occhi e fai silenzio puoi sentire ancora il rombo della sua moto. Tutti i piloti restarono profondamente colpiti dalla sua scomparsa in circostanze drammatiche. Pernat ha parlato anche di questo aspetto. "Il primo che si presentò a casa fu Andrea Dovizioso, che era sempre stato un avversario di Marco – ha concluso il manager -. Valentino Rossi, invece, si sentiva in colpa e per un paio di mesi non si è fatto vedere. Credo che non è stato più lo stesso e secondo me ha ancora Marco nella sua testa".

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