Caos su Verstappen all’ultima partenza: “È fuori dalla linea, va penalizzato”. Cosa dice la regola
Max Verstappen ha trionfato nel GP d'Australia imponendo la superiorità acclarata della sua Red Bull sulla concorrenza e riuscendo anche ad uscire indenne dal caos finale della corsa di Melbourne, ripartita dopo bandiera rossa a due giri dalla fine, poi nuovamente fermata ed infine conclusasi in regime di safety car. Un caos che peraltro ha coinvolto anche l'olandese, visto che nel dopo gara i social sono esplosi chiedendo ai commissari di sanzionarlo con una penalità che significherebbe per lui perdere la seconda vittoria stagionale.
Il punto del contendere è l'ultima partenza dietro la safety car: un paio di immagini, una dall'alto e l'altra dalla tribuna esattamente a fianco della Red Bull numero 1, sembrano mostrare la vettura fuori dallo spazio da cui non deve obbligatoriamente uscire in partenza. Una vicenda che è parsa riproporre quanto accaduto ad Ocon in Bahrain e Alonso a Jeddah, con la successiva penalità di 5 secondi irrogata ad entrambi i piloti (in quel caso scontata in gara). Qualora lo stesso destino toccasse anche a Verstappen in Australia, il suo primo posto si trasformerebbe in ottavo.
Al momento non c'è peraltro alcuna investigazione da parte dei commissari del GP d'Australia né dovrebbe esserci, regolamento alla mano, almeno a giudicare dalle immagini a disposizione e dal video della camera car. Alla lettera c dell'articolo 48 comma 1 si legge infatti che "qualsiasi parte della zona di contatto delle gomme anteriori al di fuori delle linee (anteriori e laterali) al momento del segnale di partenza" sarà motivo di penalità per un pilota.
Da quello che si può vedere (anche se dalle immagini non è dato sapere se la vettura è ferma), la Red Bull di Verstappen – per quanto molto sporgente dalla sua piazzola in griglia – sembra avere la zona di contatto dei suoi pneumatici anteriori completamente sulla linea. Non ci dovrebbe essere dunque nessuna sanzione per lui, confermando il successo di Melbourne.