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Caos in F1, polizia e ufficiali giudiziari nel box Haas in Olanda: a rischio la presenza a Monza

Nel corso del weekend del GP d’Olanda della Formula 1 2024, la polizia e gli ufficiali giudiziari hanno fatto visita alla Haas nel paddock di Zandvoort: l’ex sponsor Uralkali ha chiesto il sequestro dei beni (monoposto comprese) della scuderia in virtù del mancato rimborso dei soldi dati per la sponsorizzazione poi stracciata nel 2022. Una vicenda che mette a rischio anche la partecipazione del team statunitense al GP di Monza della prossima settimana.
A cura di Michele Mazzeo
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Durante il weekend del GP d'Olanda è scoppiato il caos nel paddock della Formula 1 con la Haas che rischia ora addirittura di non poter partecipare al prossimo Gran Premio in calendario, vale a dire quello di scena a Monza la prossima settimana. Non è infatti passata inosservata la visita fatta dagli ufficiali giudiziari olandesi, accompagnati dalla polizia, alla scuderia statunitense sul circuito di Zandvoort per fare l'inventario di tutte le attrezzature di proprietà del team (comprese le monoposto con cui scendono in pista i piloti Nico Hulkenberg e Kevin Magnussen).

Il motivo di questa inaspettata visita? I soldi non ancora restituiti ad Uralkali della sponsorizzazione nel Mondiale di Formula 1 2022 il cui contratto è stato stracciato dopo l'invasione della Russia in Ucraina. La società di proprietà dell'oligarca russo Dmitry Mazepin, papà del pilota Nikita Mazepin licenziato sempre in quel frangente dalla Haas, lo scorso giugno ha infatti vinto la battaglia legale contro la squadra statunitense con la sentenza emessa dal tribunale arbitrale svizzero che ha stabilito che la Haas deve rimborsare parte del denaro incassato per la sponsorizzazione, cioè una cifra vicina ai 12 milioni di dollari (quasi 11 milioni di euro).

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Il team statunitense non ha rispettato la scadenza di luglio per il rimborso e così Uralkali si è rivolta alle autorità olandesi che hanno preso in carico la questione. La società russa ha chiesto il sequestro dei beni della Haas durante il GP d'Olanda di Formula 1 ottenendo una prima sentenza a proprio favore (non ancora definitiva). Da qui la visita degli ufficiali giudiziari, accompagnati dalla polizia olandese, alla squadra americana sul circuito di Zandvoort.

Da quanto riportano i media olandesi alla Haas è stato permesso di partecipare normalmente al Gran Premio d'Olanda, ma le sarà poi vietato far uscire dal Paese le monoposto e le attrezzature. Da qui il rischio che la scuderia a stelle e strisce possa clamorosamente non partecipare al GP d'Italia che si terrà a Monza dal 30 agosto all'1 settembre.

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Interpellato sulla questione da RacingNews365 un portavoce della compagine americana ha spiegato che "Haas intende pagare tutti gli importi dovuti a Uralkali ai sensi del lodo arbitrale e non vi è alcuna controversia sugli importi dovuti", che "Haas ha collaborato con i suoi avvocati per garantire che il pagamento sia conforme a tutte le leggi e i regolamenti sulle sanzioni vigenti negli Stati Uniti, nell'Unione Europea, nel Regno Unito e in Svizzera" e che "Haas continuerà a lavorare con Uralkali nei prossimi giorni per risolvere definitivamente questa questione".

Da parte di Uralkali però non filtra lo stesso ottimismo: la società russa ha infatti chiesto alle autorità olandesi di sequestrare le monoposto e l'attrezzatura del team se il denaro non verrà trasferito entro la fine del weekend del GP d'Olanda. E siccome al momento appare molto difficile che la vicenda si possa chiudere entro domenica, non è da escludere che la Haas possa non riuscire a raggiungere in tempo Monza per disputare il GP d'Italia in programma il prossimo weekend.

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