Cambiano le regole a poche settimane dal Mondiale di Formula 1 2025: Ferrari e Red Bull imbufalite
La nuova direttiva tecnica della FIA sulle ‘ali flessibili' può complicare i piani di diversi team di Formula 1 per il Mondiale 2025 ed inevitabilmente ciò non è stato accolto con favore dalle scuderie maggiormente penalizzate come la Ferrari e, soprattutto, la Red Bull.
La Federazione Internazionale ha infatti confermato di aver inviato a gennaio inoltrato (cioè quando ormai le monoposto per la nuova stagione erano pronte e ogni team aveva già allocato le risorse e stilato il programma per l'eventuale lavoro di sviluppo) una prima bozza della nuova direttiva tecnica che andrà a modificare le attuali verifiche tecniche in merito alla flessione dell’ala anteriore.
"A seguito di ulteriori analisi effettuate dal Dipartimento Monoposto della FIA al termine della stagione 2024, ci impegniamo a garantire che la flessibilità della carrozzeria non rappresenti più oggetto di contesa per la stagione 2025. Come parte di questo impegno, aumenteremo la portata dei test sull’ala posteriore dall’inizio della stagione 2025, e, a partire dal GP di Spagna, saranno introdotti test aggiuntivi sull’ala anteriore.
Questo approccio graduale permette alle squadre di adattarsi senza dover scartare componenti esistenti inutilmente. Questi aggiustamenti sono mirati a perfezionare ulteriormente la nostra capacità di monitorare e far rispettare i regolamenti sulla flessibilità della carrozzeria, garantendo uguali condizioni per tutti gli avversari, con il fine di promuovere una competizione equa e entusiasmante" si legge infatti nella nota diramata dalla Federazione Internazionale a meno di un mese dai test collettivi prestagionali (di scena in Bahrain dal 26 al 28 febbraio) dove debutteranno ufficialmente tutte le monoposto che saranno poi protagoniste del Mondiale di Formula 1 2025 che prenderà il via nel weekend del 16 marzo con il GP d'Australia a Melbourne.
Evidente dunque che si andrà a ridurre ulteriormente la flessione massima consentita del primo flap dell'ala anteriore durante le prove statiche che rimarrebbero comunque lo strumento principale per controllare quanto fletterà poi in pista. E l'obiettivo della Federazione è quello di far entrare in vigore tale direttiva a partire dal prossimo maggio, prima del GP di Spagna.
Si tratta dunque di una modifica regolamentare che a prima vista può apparire di poco conto, ma che in realtà avrebbe ripercussioni enormi sul mondiale. Tutti gli altri team F1 infatti, seguendo quanto fatto da Mercedes e McLaren nel corso dello scorso campionato, hanno investito una sostanziosa parte del budget per ottenere quella flessione alle alte velocità dell'ala anteriore che porta sicuramente un vantaggio in termini di bilanciamento aerodinamico della vettura in pista.
A partire dalla Ferrari (che già nel finale dello scorso campionato aveva introdotto un'ala anteriore che fletteva in pista all alte velocità) e dalla Red Bull, tutti gli altri top team hanno investito parecchio in ricerca e in lavorazione di materiali dotati di una maggiore elasticità per avere un'ala che rientri nei parametri regolamentari per superare le prove statiche e sfruttare poi al massimo il flusso d'aria per flettere ‘autonomamente' in pista al variare della velocità.
Cambiare i parametri di verifica delle prove statiche a mondiale in corso dunque costringerà questi team a spendere ulteriori risorse economiche per trovare nuove soluzioni e materiali per costruire nuove ali. Una cosa che comporterà due grosse complicanze che vanno inevitabilmente a stravolgere i piani delle scuderie (penalizzando ancora di più i team medio/piccoli). Il primo problema è relativo alle prestazioni: per trovare una soluzione che abbia la stessa efficienza aerodinamica rientrando però nei nuovi paletti regolamentari richiede tempo, molto tempo. L'altro è invece relativo alle risorse umane ed economiche: trattandosi dell'ultimo anno prima della rivoluzione tecnica quasi tutti i team si concentreranno meno o addirittura per nulla sullo sviluppo della monoposto 2025 convogliando tutte le risorse sia a livello di personale che di soldi sulla macchina del 2026 con cui si esordirà nella nuova era della Formula 1.
Ed è proprio quest'ultimo punto ad aver fatto infuriare Ferrari e, soprattutto, Red Bull. La squadra guidata da Christian Horner in inverno ha infatti investito ingenti risorse per recuperare quel gap in termini di aeroelasticità accusato dagli avversari, in particolare dalla McLaren (che, come riporta la testata specializzata AutoRacer.it, è sospettata di aver messo pressione alla FIA affinché inasprisse i test statici per quel che concerne la flessibilità dell'ala anteriore), nel corso del passato mondiale per poi scoprire, quando ormai la nuova stagione è alle porte, che le regole sono cambiate e tutti gli sforzi fatti, di tempo e denaro, potrebbero essere inutili. Inevitabile dunque che a Milton Keynes la nuova direttiva tecnica sia stata accolta sfavorevolmente, ma, da quanto filtra, anche a Maranello hanno storto il naso per l'inaspettato cambio regolamentare.