Bugatti ha venduto 40 Bolide in un giorno, 80 milioni solo di caparra: “Ma l’auto non esisteva”
Nel corso del suo intervento all'Evolution Forum Business School diretta da Gianluca Spadoni, l'amministratore delegato di Dallara Automobili, Andrea Pontremoli, ha svelato un interessante retroscena che riguarda una delle supercar più preziose e potenti prodotte negli ultimi anni: la Bugatti Bolide prodotta in soli 40 esemplari al costo base di 4 milioni di euro ciascuno (ma che con le personalizzazioni varia dai 5 ai 7 milioni di euro).
Con il suo suo W16 quadri-turbo da 8 litri capace di sprigionare 1.850 cv che le consentono di raggiungere una velocità massima di 380 km/h, nata esclusivamente per la pista, l'hypercar presentata nel 2020 come la vettura più estrema mai uscita dai cancelli dello stabilimento di Molsheim, è andata subito a ruba con i 40 fortunati che sono riusciti a prenotarsela al momento del lancio che ora, in questo 2024, si stanno vedendo consegnato il loro gioiello a quattro ruote per il quale, solo in fase di prenotazione, hanno dovuto sborsare la metà del prezzo di listino, vale a dire almeno due milioni di euro ciascuno.
Fin qui nulla di strano. Se non fosse che nel suo intervento il CEO della Dallara, cioè la casa che, fatta eccezione per il motore, si è occupata dello sviluppo della lussuosa hypercar da corsa francese, ha svelato che nel momento in cui i 40 futuri proprietari hanno versato la costosa caparra per assicurasi una delle 40 Bugatti Bolide, tale vettura non solo non era stata ancora costruita ma nemmeno progettata. Nulla di illegale ovviamente, ma si tratta di un retroscena molto curioso che svela ciò che può accadere nel favoloso mondo dei beni di lusso.
"La Bugatti ha venduto 40 macchine che si chiamano Bolide e le hanno vendute tutte e 40 nel giorno dell'annuncio, il 15 agosto dell'anno precedente. È una macchina con un prezzo variabile che va dai 5 ai 7 milioni di euro e non può andare per strada perché non è omologata, non può correre perché non è omologata per le corse, e quindi è solo puro divertimento, per andare in pista con i tuoi amici.
Hanno tirato su 2 milioni di caparra per cliente, quindi 40 per due milioni fa 80 milioni e poi sono venuti in Dallara e hanno detto: ‘Ce la progetti?'. Attenzione non hanno detto ‘Ce la produci?', ma ‘Ce la progetti?', cioè non c'era. A quel punto tu devi progettare una cosa con delle aspettative che tu hai creato: una macchina che fa 500 km/h, che in pista sia in grado di fare questo, di fare quell'altro, però che sia comoda come un sofà. Mettile tutte insieme ste robe qui e dici: ‘Oh ragazzi, avete venduto una roba impossibile‘. Ma sembra impossibile" ha infatti rivelato l'amministratore delegato di Dallara raccontando il momento in cui gli uomini della casa francese si sono presentati da lui per far divenire un'auto reale il concept che avevano pensato e già venduto.
Una pratica non così inusuale nel mondo dei beni di lusso, che si basa sul modo di ragionare del potenziale cliente. A spiegarlo è stato lo stesso Andrea Pontremoli: "Questo rivela che questi giocattoli ad altissimo valore, sono ad altissimo valore perché in realtà non esistono. E per chi ha i soldi, poter dire ‘quella roba lì l'han fatta appositamente per me, è l'opportunità per dire ‘io son passato in questo mondo e ho lasciato questa roba qui'" ha difatti chiosato il CEO di Dallara Automobili terminando il suo intervento.