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Boom delle Auto connesse: cosa sono e cosa cambia

Il settore delle connected car cresce di valore e traina il mercato italiano. In Italia ha raggiungo un valore di 1,2 miliardi di euro per un totale di 16,7 milioni di veicoli connessi pari a oltre il 40% delle vetture circolanti. Cosa sono le vetture connesse e cosa cambia in termini di guida, comportamento dei consumatori e compagnie assicurative.
A cura di Redazione Sport
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Auto intelligenti, autonome e connesse: il settore delle connected car cresce di valore e traina il mercato italiano. Secondo una ricerca dell’istituto di consulenza americano ABI Research, 10 milioni di nuove automobili connesse circoleranno sulle strade di tutto il mondo condividendo informazioni, raggiungendo un totale di 107 milioni.

Un mercato che, in Italia, ha raggiungo un valore di 1,2 miliardi di euro, in linea con l'incremento dei principali paesi occidentali, per un totale di 16,7 milioni di veicoli connessi, pari a oltre il 40% delle vetture circolanti. Secondo le previsioni dell’Osservatorio Autopromotec sulla base di uno studio di Orbis Research, il fatturato stimato che tutto il comparto delle auto connesse potrebbe generare fino al 2025 ammonterebbe a 274,7 miliardi di euro.

Le auto connesse non sono semplici mezzi di trasporto. Si tratta di veicoli in grado di dialogare tra loro, dotati di radar, telecamere, sensori di diagnostica e altri strumenti telematici sofisticati che, grazie alle connessioni internet e ai dispositivi mobili, sono in gradi di connettersi con il mondo esterno, con le infrastrutture, con le officine o con altri dispostivi, permettendo di semplificare la guida e di migliorare la sicurezza stradale o di ridurre i consumi. La connettività diventa così il futuro della mobilità e appare fondamentale per rendere più sicure e affidabili le auto.

Tra i veicoli di nuova generazione, l’elemento determinante è quello che riguarda la guida autonoma. L’innovazione a cui puntano le principali case automobilistiche riguarda i sistemi di assistenza alla guida (ADAS): dispositivi che permettono di inviare allarmi in caso di avvicinamento a un altro veicolo o di superamento della carreggiata, o che consentono di ottimizzare il controllo della velocità, la frenata di emergenza automatica e la verifica della presenza di veicoli nell’angolo cieco.

Oggi stiamo assistendo a un rapido incremento nei progressi nella tecnologia per la sicurezza dei veicoli.  Con l’aumento delle connected car nel mercato italiano, anche il settore assicurativo è destinato ad adeguarsi alle nuove tecnologie”, afferma Christian Kuhn Vice Presidente, Business Development Europe di LexisNexis Risk Solutions, azienda leader nella fornitura dei dati analisi avanzate per il settore assicurativo a livello globale. “Le compagnie assicurative sono in possesso di grandi quantità di dati che intendono valorizzare con l'obiettivo di aumentare la conoscenza del cliente, capire come personalizzare l'offerta assicurativa e con la prospettiva di essere pronti domani per l'avvento dell'auto autonoma”.

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Uno studio condotto dall'Osservatorio Smart & Connected Car della School of Management del Politecnico di Milano, ha evidenziato anche il comportamento dei consumatori in tema di auto connesse: il 75% ha sentito parlare di Smart Car, il 61% possiede già almeno una funzionalità smart per l'auto, come soluzioni per il parcheggio assistito, assistenti vocali e sistemi di assistenza alla guida e oltre metà dei consumatori ha in programma di acquistare un'auto connessa entro i prossimi tre anni. In particolare, lo studio sottolinea come l'emergenza Covid-19 abbia colpito duramente il settore automotive, rallentando anche lo sviluppo della Smart Car nel 2020, ma comunque nei prossimi anni il mercato è destinato a ripartire sulla spinta delle nuove esigenze di distanziamento sociale, a cui l'auto privata più di ogni altro mezzo è in grado di rispondere.

L’accelerazione del settore sarà legata anche a precisi obblighi di legge, grazie agli effetti dell'entrata in vigore della normativa legata all'eCall del 2018 e l'entrata in vigore nel 2022 della normativa europea che impone l'adozione di sistemi ADAS. L’ eCall è un sistema utilizzato sui veicoli in tutta la UE che chiama automaticamente e gratuitamente il 112 se il veicolo è coinvolto in un incidente grave. Ovunque ci si trovi, se il veicolo è coinvolto in un incidente grave, si mette in contatto con la rete di servizi d'emergenza più vicina. Non importa dove il veicolo sia stato acquistato o immatricolato. Quando eCall si attiva, si collega al più vicino centro di risposta alle emergenze mediante il telefono e un collegamento dati. Ciò consente a chi è a bordo del veicolo di comunicare con l'operatore del centro di emergenza e, allo stesso tempo, di trasmettere automaticamente una serie di dati fondamentali (l'esatta ubicazione, il momento dell'incidente, il numero di identificazione del veicolo e la direzione seguita). In questo modo i servizi di emergenza possono valutare e gestire la propria situazione.

Le informazioni fornite dalle vetture dotate di sistemi avanzati di sicurezza alla guida permettono oggi di conoscere più approfonditamente i veicoli e la loro risposta in caso di incidente, indicazioni che possono essere utili alle compagnie nell’offerta commerciale e nella gestione del sinistro”, conclude Kuhn. “I dati dei veicoli connessi plasmeranno i servizi dell’assicurazione auto del futuro. E gli esperti dei dati delle auto connesse aiuteranno milioni di consumatori a ottenere vantaggi dai dati dei veicoli connessi. Abbiamo testato sul mercato italiano Vehicle Build, una soluzione per aiutare le compagnie assicurative a valutare meglio le caratteristiche specifiche dei sistemi avanzati di assistenza alla guida e le caratteristiche di sicurezza dei veicoli per la determinazione dei prezzi e la sottoscrizione delle polizze. Insomma, il mercato italiano è pronto per aprirsi ancora di più al mondo delle auto connesse”.

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