Binotto smonta la Mercedes nel modo più curioso: “Sono come la Ferrari del 2021”
Dopo il GP di Spagna il Mondiale di Formula 1 2022 ha un nuovo padrone con Max Verstappen e Red Bull che con la vittoria (con doppietta) a Barcellona si sono presi la vetta di entrambe le classifiche iridate. La Ferrari, colpita dall'improvviso guasto al motore della F1-75 di Leclerc mentre comandava saldamente la gara e da un Sainz imperfetto e non ancora a proprio agio con la vettura, si ritrova adesso nella posizione di inseguitrice e già dal weekend di Monte-Carlo dovrà cercare di recuperare il terreno perso nelle ultime tre corse. La tappa del Montmelò ha però emesso anche un'altra sentenza con la Mercedes che sembra aver risolto la maggior parte dei problemi alle W13 che hanno condizionato il loro inizio di stagione con George Russell e Lewis Hamilton che, grazie agli aggiornamenti alla monoposto, possono ora andare ad inserirsi in quello che finora è stato un duello esclusivo tra Red Bull e Ferrari.
La grande prova di Russell che ha dato filo da torcere a Verstappen (penalizzato dall'impossibilità di utilizzare il DRS a causa di un guasto) e l'impressionante rimonta compiuta dal sette volte campione del mondo (a cui neanche lui credeva) che, dopo essersi trovato penultimo con trenta secondi di ritardo al termine del primo giro, aveva addirittura raggiunto e superato l'alfiere del Cavallino Sainz al quarto posto salvo poi perdere la posizione all'ultima tornata in quanto costretto a rallentare per un problema di surriscaldamento della sua monoposto, testimoniano gli evidenti miglioramenti della Mercedes. Una prova per i due piloti del team di Brackley che, se paragonata alle prestazioni offerte nelle prime cinque gare dell'anno, non può che creare ottimismo in vista del prosieguo del campionato.
Sul fatto che le W13 siano apparse migliorate dal punto di vista prestazionale dunque non sembrano esserci dubbi, resta però ora da capire l'entità di questi miglioramenti e se il gap dalle due squadre che hanno dominato la primissima parte del Mondiale di Formula 1 2022 sia stato azzerato tanto da permettere ai suoi due driver di essere competitivi anche per la vittoria nei prossimi gran premi con Ferrari e Red Bull che si troverebbero quindi a dover fare i conti con un altro avversario.
Non sembra però di questo avviso il team principal del Cavallino Mattia Binotto che, pur facendo i complimenti al team di Brackley per il lavoro di sviluppo fatto sulla vettura, non sembra per nulla preoccupato dai miglioramenti mostrati dalle W13 a Barcellona: "Credo che prima di tutto vadano fatte le congratulazioni a loro, perché hanno recuperato e migliorato la velocità della loro macchina. Ma – ha difatti detto il numero uno del muretto della scuderia del Cavallino nel post-GP di Spagna ai microfoni di Sky – in qualifica erano ancora distanti sette decimi dal ritmo della pole. In gara poi sono finiti a più di 30 secondi dalla Red Bull, e sarebbero potuti essere a 40 secondi da Charles (Leclerc, ndr) se avesse finito la gara. Quaranta secondi in 66 giri, fa sei/sette decimi al giro. Un ritardo ancora significativo" ha quindi spiegato il boss della squadra del Cavallino sminuendo di fatto l'upgrade fatto dalle Mercedes nell'ultima corsa.
Per rendere ancor più chiaro il suo concetto, Mattia Binotto ha infine utilizzato un paragone che suona alquanto strano: "È come la Ferrari dell'anno scorso" ha difatti chiosato il team principal del Cavallino affermando dunque che il gap della Mercedes dalla Red Bull e dalle rosse, anche dopo gli evidenti miglioramenti fatti vedere al Montmelò, è pari a quello che le monoposto di Leclerc e Sainz accusavano dalle vetture di Hamilton e Verstappen nella passata stagione (nella quale i piloti della scuderia di Maranello non sono riusciti a vincere nemmeno una gara).