Binotto incalzato dalle domande scomode di Vanzini, duro scontro in Ungheria: “Fammi finire”
Il GP d'Ungheria doveva essere quello del rilancio Ferrari, ma si è chiuso con una batosta. Un risultato pesante, perché Leclerc e Sainz sembravano avere le carte in regola per vincere e invece non sono saliti nemmeno sul podio e hanno visto trionfare Verstappen che ora ha un margine talmente enorme in classifica che resterebbe al comando pur ritirandosi tre volte di fila e con Leclerc sempre vincitore. Max ha messo le mani sul titolo prima della pausa estiva e soprattutto la Ferrari finisce dietro la lavagna, per usare un'espressione antica, per una strategia incomprensibile ai danni di Leclerc. L'ennesimo errore dagli strateghi della rossa, che si ritrova ancora una volta a leccarsi le ferite per qualcosa non imputabile ad altri. Non si può dire che era un Mondiale alla portata, ma già adesso i rimpianti sono enormi.
Dopo la gara sono arrivate le ironie di Hamilton e Verstappen nel retro podio, e il tweet pepato di Lapo Elkann, oltre a infinite critiche per la strategia scelta per Leclerc. Mattia Binotto, team principal della Ferrari, si è presentato in TV e ha provato a difendere la strategia dicendo che il passo delle due vetture non era quello dei giorni migliori, parole smentite velocemente dallo stesso Leclerc, che comunque al momento della sosta bis – quella in cui in modo inopinato sono state scelte le gomme bianche – era al comando.
Leclerc stava disputando una gara splendida, in modo meraviglioso aveva superato Russell e se n'era andato in fuga. Un margine di 6 secondi che pareva rassicurante, ma tutto cambia quando Verstappen fa l'undercut, con cui beffa Sainz e Russell. La Ferrari si mette paura e copre, ma lo fa malissimo. Perché Leclerc torna in pista da leader, ma con le gomme bianche, che si dimostrano una scelta fortemente sbagliata. Charles chiude addirittura sesto, l'ultimo dei primi, dietro pure a Sergio Perez, che è stato autore di un weekend assai deludente.
Dopo la gara non si è fatto altre che commentare e in modo negativo la strategia della Ferrari. Questo è stato anche l'argomento principale del post-gara di Sky. Mattia Binotto, chiamato a spiegare in diretta le decisioni prese durante la gara, prova a difendere le scelte della Ferrari. Lo fa sottolineando che il problema vero era il passo non competitivo per le condizioni della pista e ha ricordato che Sainz, che aveva la stessa strategia di Hamilton, non è riuscito a finire in modo così brillante la gara (Lewis è passato dal 5° al 2° posto a suon di giri record nel finale).
Il numero uno del team chiude il suo discorso dicendo: "Quando una macchina non funziona puoi mettere la gomma che vuoi, ma non funziona. Se la macchina ci fosse stata non saremmo stati qui a parlare di scelte di gomme".
Quelle parole di Binotto, che non sono confutate fino in fondo dalla realtà dei dati, non convincono Carlo Vanzini, voce della Formula 1 di Sky, che sceglie la strada del confronto aperto con il numero uno della Ferrari. I toni sono sempre molto pacati, ma il dibattito è acceso. Perché Vanzini fa il suo mestiere e argomenta lecite perplessità, sottolineando che a parità di gomme la Ferrari numero 16 viaggiava benissimo, con Leclerc saldamente al comando: "Scusami Mattia, ma Leclerc all’inizio andava con gomma gialla e guadagnava su quelli dietro". E Binotto replica: "Quando è rientrato sulle gialle la differenza di passo era quella della vita delle gomme, non di più. Charles è andato meglio di Carlos, ma non avevamo il respiro necessario".
Spiegazione che non basta a Vanzini, che va dritto al punto: "Però con la strategia giusta Leclerc arrivava secondo, di quello parlavamo". Binotto replica stizzito: "Mi fa piacere che ti focalizzi sulla strategia. Fammi finire, Carlo – dice poi chiedendo di non essere interrotto –. Le gomme non hanno funzionato perché la macchina non ha funzionato". E il telecronista Sky argomenta nuovamente le proprie perplessità: "Ci avevano detto che qui non avremmo visto le gomme bianche perché scivolavano troppo". Binotto, messo alle strette, chiude il confronto cercando di riportare il sereno e spiegando, allo stesso tempo, la sua posizione: "Rispetto il tuo punto di vista – dice rivolto a Vanzini –, ma oggi da team principal della Ferrari analizzo prima la prestazione della macchina e poi la strategia. Perché penso che il problema sia stato nella prestazione della macchina".