Bezzecchi allontana i sospetti, nessun aiuto a Bagnaia: “Da Ducati mai arrivati ordini di squadra”
Alla vigilia del GP della Malesia, penultimo round della stagione, la lotta per il titolo iridato della MotoGP 2022 è ancora apertissima con Pecco Bagnaia che, dopo una rimonta storica, si presenta a Sepang con 14 punti di vantaggio sul campione del mondo in carica nonché leader della classifica fino allo scorso gran premio Fabio Quartararo. Il pilota italiano già dopo la gara malese può riportare in Italia il titolo che manca dal 2009, cioè dall'ultimo trionfo del suo mentore Valentino Rossi. E dall'Academy del Dottore proviene anche Marco Bezzecchi, alfiere del team Mooney VR46 e fresco vincitore del titolo di Rookie of The Year della MotoGP 2022, che abbiamo intervistato in esclusiva alla vigilia del GP della Malesia.
Tanti i temi toccati nella lunga chiacchierata con il 23enne riminese con cui, oltre a fare un bilancio del suo primo anno nella top-class, a ricordare i momenti migliori della stagione come il primo (e finora unico) podio conquistato ad Assen e gli errori commessi, a rivelare i preziosi consigli donatigli da Valentino Rossi e a svelare il suo nuovo obiettivo dopo aver centrato quello che si era prefissato in precedenza (ossia la conquista del titolo di Rookie of the Year), si è inevitabilmente parlato anche della serrata lotta iridata tra il suo grande amico (e compagno di Academy) Pecco Bagnaia e Fabio Quartararo.
E, altrettanto inevitabilmente, si è trattato anche il tema caldo dei presunti "ordini di scuderia" dati da Ducati ai suoi piloti al fine di aiutare Bagnaia a centrare il titolo. Un vantaggio che, se confermato, potrebbe risultare determinante in vista delle ultime due gare della stagione considerando che in pista oltre al 25enne di Torino vi sono altri 7 piloti che dispongono di una Desmosedici (tutti in grado di lottare per la top-10) mentre Quartararo non può giovare di alcun tipo di aiuto dai compagni di marca dato che tutti gli altri centauri Yamaha (il compagno di squadra Franco Morbidelli, e i due alfieri del team satellite RNF WithU) faticano a trovare la quadra e veleggiano quasi sempre nelle retrovie del gruppo.
Un tema questo molto dibattuto nel paddock dove si sono alimentati i sospetti sul fatto che gli altri centauri della classe regina motorizzati dalla casa di Borgo Panigale hanno avuto un occhio di riguardo nei confronti di Bagnaia e che ciò fosse dovuto a precisi ordini di scuderia arrivati direttamente dalla Ducati. La sfuriata in diretta TV dell'a.d. Claudio Domenicali dopo l'entrata aggressiva di Enea Bastianini (alfiere del team Gresini ma sotto contratto con la casa emiliana e futuro compagno di squadra del torinese nel 2023) a Misano con la Yamaha che ha addirittura accusato i rivali di fare terrorismo psicologico sui piloti e le parole di Johann Zarco (pilota del team satellite del Pramac e anche lui legato direttamente alla squadra corse di Borgo Panigale) dopo il GP della Thailandia, hanno inevitabilmente contribuito ad alimentare dubbi a riguardo. Questi due episodi hanno infatti portato a pensare che le "indicazioni" di cui ha parlato il francese a Buriram siano arrivati a tutti i piloti che gareggiano in sella ad una Ducati, tanto che in molti hanno dato per certo che Marco Bezzecchi (pilota del team Mooney VR46, squadra cliente ma non satellite della casa di Borgo Panigale) non abbia tentato di insidiare nel finale il terzo posto occupato da Bagnaia proprio perché avrebbe ricevuto precisi ordini di scuderia da parte della Ducati.
A smentire categoricamente ciò è stato lo stesso Marco Bezzecchi che, pur non nascondendo affatto l'affetto che lo lega all'amico Bagnaia, ai nostri microfoni ha voluto chiarire il fatto che a riguardo non vi sono istruzioni particolari da parte della casa di Borgo Panigale e che ogni pilota è lasciato libero di fare la propria gara. "Non c'è nessun ordine di scuderia, le altre Ducati quindi possono agevolare Pecco così come agevolare Fabio. Ognuno di noi fa la sua gara e cerca di arrivare più avanti che può", ha difatti rivelato tra le altre cose il 23enne riminese che si aspetta due ultime gare ad alta tensione per quel che riguarda lo scontro iridato tra Bagnaia e Quartararo.
Orgoglioso di aver vinto il titolo di Rookie of the Year della MotoGP con due gare d'anticipo?
"Sì, sono innanzitutto contento. È un bel risultato, a cui puntavo e che speravo di ottenere perché nelle altre categorie non avevo mai avuto la possibilità di vincerlo. Quindi sono contentissimo di averlo fatto in MotoGP e ancora meglio averlo fatto con due gare d'anticipo così adesso ci possiamo concentrare solo sull'andare ancora più forte".
Le tue prestazioni sono migliorate gradualmente nel corso della stagione: c'è stato un vero e proprio punto di svolta o è stato solo dovuto all'ambientamento alla nuova categoria?
"Secondo me non c'è stato un vero punto di svolta. È venuto tutto per gradi: all'inizio abbiamo dovuto prender confidenza con la moto, con le gomme e con tutto il resto, e comunque sono arrivate delle belle gare come al Mugello, come ad Assen dove ho fatto il mio primo podio; poi abbiamo continuato con un percorso di crescita graduale senza particolari exploit ma costante. Secondo me abbiamo fatto tutto come dovevamo farlo. Abbiamo fatto un ottimo lavoro".
Qual è stato il momento più bello di questa tua prima stagione in MotoGP?
"Sicuramente il primo podio è stato il momento migliore. Un podio è sempre un podio. Poi aver fatto anche primo e secondo con Pecco (Bagnaia, ndr) dell'Academy lo ha reso proprio un bel momento. Quindi direi il podio di Assen".
E quello più brutto invece?
"Ovviamente c'è stato anche qualche momento difficile. L'errore che avrei voluto non fare è stata la scivolata a Barcellona perché andavo veramente forte di passo quindi avrei potuto fare davvero una bellissima gara. Purtroppo ho fatto un errore che non dovevo fare. E poi un altro momento brutto è stata la gara in Thailandia, dopo aver fatto la pole position. Ho faticato tanto e sono finito molto indietro. Quindi direi che queste due gare sono state le due peggiori per me".
Valentino Rossi ti è stato vicino anche in questa stagione pur venendo poco alle gare, c'è un consiglio che ti ha dato che ti ha aiutato in modo particolare?
"Uno in particolare no, perché in realtà ci sentiamo praticamente sempre. Sia quando è venuto alle gare che quando non poteva. Parliamo di tutto: io gli dico tutte le mie sensazioni, i miei problemi, i miei punti forti e lui mi dà semplicemente la sua opinione o magari mi dice come faceva lui su quella pista. Però un consiglio in particolare non c'è, per fortuna ne ho avuti tanti (ride, ndr)".
E cosa ti ha detto invece dopo aver conquistato il titolo di Rookie of the Year a Phillip Island?
"In realtà non abbiamo parlato molto del titolo ma abbiamo parlato soprattutto della gara che è stata sicuramente una delle gare più belle che ho fatto in MotoGP fino ad ora. Ci siamo sentiti subito dopo, ma soprattutto per rivivere la gara insieme. Ovviamente era anche contentissimo per il titolo di Rookie of the year che avevo conquistato, però diciamo che abbiamo parlato molto di più della prestazione".
Mancano ancora due gare al termine della stagione e la lotta per il titolo iridato è ancora apertissima: come credi finirà tra Bagnaia e Quartararo?
"Sicuramente saranno due gare abbastanza tese: non sarà facile per nessuno dei due. Penso che Fabio (Quartararo, ndr) soprattutto a Sepang sia molto forte e la Yamaha sia molto forte. Quindi Pecco (Bagnaia, ndr) dovrà cercare di dare il massimo su questa pista per mantenere comunque un discreto vantaggio prima di Valencia e non dover invece arrivare a Valencia veramente attaccati in classifica. Però sono convinto che Pecco sia molto, molto forte e che possa fare due belle ultime gare per puntare alla fetta di torta più grande (il titolo iridato, ndr)".
Quanto può influire sulla lotta il fatto che ci sono tanti piloti su Ducati competitivi mentre, Quartararo a parte, le Yamaha in questa stagione faticano?
"Secondo me non tanto. Alla fine non c'è nessun ordine di scuderia. Quindi le Ducati possono agevolare Pecco così come possono agevolare Fabio. Ognuno fa la sua gara e cerca di arrivare più avanti che può".
C'è un pilota che ti ha sorpreso in positivo in questa tua prima stagione in MotoGP?
"In realtà sono rimasto impressionato un po' da tutti. Vederli da vicino all'inizio è stato molto strano: vedere le differenze di guida, tra le varie moto, è stato tutto molto interessante".
E in negativo invece?
"Nessuno".
Il prossimo anno avrai una Ducati 2022: cosa ti aspetti da questo upgrade?
"Non so bene cosa aspettarmi: la moto è un po' diversa però la base è molto simile alla mia (GP21, ndr). Spero di abituarmi abbastanza in fretta. Sono molto di curioso di provarla, spero avvenga il prima possibile. Sicuramente avrà fatto dei passi in avanti perché comunque si vede sia dati che da come guidano Pecco, Luca (Marini, ndr) e tutti gli altri ragazzi che hanno la moto factory. Però finché non la provi non lo sai".
L'obiettivo che ti eri prefissato ad inizio stagione è stato raggiunto, qual è ora il tuo nuovo obiettivo?
"Visto che mancano ancora due gare mi piacerebbe ottenere almeno un altro bel risultato: che sia un podio o una top-5. Spero di fare due belle gare però comunque farne almeno una davvero buona sarebbe un bel traguardo. Questo perché ci tengo molto a concludere il lavoro nel migliore dei modi. Poi in quest'ultima parte di stagione siamo stati particolarmente bravi quindi ci meriteremmo di fare qualcosina in più per chiudere in bellezza".
Per la prima vittoria in MotoGP appuntamento rimandato al prossimo anno?
"Se oggi ci fosse una gara io correrei per vincere, come faccio ogni volta che scendo in pista. Però voglio continuare a fare le cose gradualmente, passo dopo passo, e prendere le cose come vengono, un po' alla volta, come abbiamo fatto fino ad adesso".