Ben Sulayem a muso duro contro i piloti F1, risposta al vetriolo del boss FIA: “Non sono affari loro”
Nel corso del GP del Qatar si acuiscono i contrasti tra la FIA e la Formula 1. A gettare benzina sul fuoco ci ha pensato il presidente della Federazione Internazionale Mohammed Ben Sulayem parlando pubblicamente per la prima volta da quando l'associazione dei piloti F1 (la GPDA) aveva pubblicato una lettera aperta, indirizzata proprio al 63enne emiratino, in cui si chiedeva maggiore trasparenza e un coinvolgimento maggiore nelle decisioni prese dall'ente che governa la Formula 1 (dal punto di vista regolamentare).
La risposta del numero uno della FIA è arrivata in un'intervista rilasciata a motorsport.com proprio nel corso del penultimo Gran Premio del Mondiale 2024 che si disputa a Losail. E non si è trattata di una risposta volta a placare gli animi dei piloti. Anzi. Il presidente federale ha voluto mettere in chiaro, utilizzando anche termini molto duri, come la sua gestione della FIA non sia un tema di cui deve dare conto ai piloti di Formula 1, riferendosi sia alla richiesta di chiarimenti riguardo al modo in cui sono stati spesi i soldi provenienti dalle multe comminate a piloti e team durante le gare, ma anche alla richiesta di spiegazioni sul cambio di direttore di gara F1 (con il licenziamento di Niels Wittich e la promozione di Rui Marques) e le tante "teste" fatte saltare nelle ultime settimane da lui stesso.
"Non sono affari loro. Mi dispiace – ha difatti risposto seccamente Mohammed Ben Sulayem in riferimento alla lettera inviata dall'associazione dei piloti di Formula 1 –. Con tutto il rispetto, sono un pilota. Rispetto i piloti. Lasciate che si concentrino su ciò che sanno fare meglio, cioè gareggiare. Ma va bene, volete sapere quanto abbiamo speso? Ve lo dico io: 10,3 milioni di euro che abbiamo investito l'anno scorso. Penso che siano un sacco di soldi. Nel 2024, fino ad oggi, oltre 10 milioni. Torniamo alle basi, nel karting" ha difatti detto il presidente FIA.
"Queste sono cose nostre – ha poi proseguito riguardo alla richiesta di delucidazioni in merito al licenziamento di Wittich –. Faremo tutto ciò che è bene per la FIA. Quindi non è affare degli altri interferire nelle nostre situazioni. Sono i risultati che produciamo. Dobbiamo dirglielo? Quando cambia qualcosa nelle squadre, ce lo dicono? No, non lo fanno. Nessuno è obbligato a farlo. Abbiamo delle regole, seguiamo le nostre regole. Non seguiamo le regole di qualcun altro. Semplice" ha difatti aggiunto Mohammed Ben Sulayem rispedendo di fatto al mittente tutte le richieste fatte dai piloti di Formula 1 e ribadendo come non debba dare spiegazioni a nessuno, se non ai membri della FIA che lo hanno votato, riguardo al modo in cui gestisce la Federazione Internazionale.