Bastianini lotta con Bagnaia e spunta uno strano cartello, la Ducati sbotta: “Non trucchiamo le gare”
"Bagnaia". Sette lettere, un nome e una valanga di sospetti. Quando dal muretto del Team Gresini spunta quel cartello rivolto a Bastianini in quel momento al comando della corsa s'alimenta anche lo strano sentore che la squadra ‘cliente' della Ducati stia facendo un favore alla Casa di Borgo Panigale. Una sorta di gioco di squadra, di occhio di riguardo tra i satelliti e il pianeta madre in un momento molto delicato della stagione.
Perché tanta dietrologia? La condotta aggressiva e i tempi a fisarmonica della ‘Bestia' (velocissimo e poi improvvisamente calato), la cautela improvvisa nei sorpassi (dopo essere stato passato da ‘Pecco'), il furore di Bezzecchi (anche il Mooney VR46 è nell'orbita del Marchio bolognese) che tallona Quartararo fino allo stremo e non gli dà tregua, fanno il paio con l'andamento del Gran Premio di Sepang, che per un soffio non ha consegnato il titolo Mondiale al pilota e alla scuderia italiani.
Tant'è che quando anche Jorge Martin è finito lungo lungo per terra sembrava davvero che tutte le tessere del mosaico stessero per combaciare e niente avrebbe potuto (o dovuto?) interferire con la congiunzione astrale perfetta così da riportare in Italia un successo che manca dal 2009 con Valentino Rossi. È tutto rimandato all'ultimo Gran Premio della stagione, sulla pista della Comunità Valenciana si deciderà tutto. Al pilota torinese della Ducati bastano 2 punti, può perfino permettersi il lusso di finire 14° per fare festa.
"Bagnaia". Cosa voleva dire quell'indicazione spuntata dal muretto? A pensar male si fa peccato ma spesso (non sempre) si indovina. In quella frazione di gara Quartararo era terzo ma aveva il fiato sul collo di Bezzecchi e c'era ancora una porzione tutta da correre: si fosse materializzato il miracolo, dopo che ‘Pecco' con un blitz era tornato in testa, chissà cosa poteva succedere ancora.
"Ci ho provato, ma non ne avevo di più, non avevo più trazione – a Sky le parole di Bastianini che ha voluto allontanare da sé ogni insinuazione che si sia dovuto piegare a un ordine preciso -. Ho cercato di fare la mia gara, poi è chiaro che dovevo stare attento a Pecco…".
Perché quell'indicazione? La risposta lascia qualche sfumatura che non dissolve tutti i dubbi. "All'ultimo giro ho provato a passare, ma ho capito che era un po' rischioso. Nella tabella c'era la scritta Bagnaia per indicarmi che era dietro di me, ma è normale, perché Ducati si sta giocando un titolo. Quello che è importante è che eravamo lì davanti, ma qualcosa non ha funzionato sulla mia moto".
A spazzare ogni altra scoria dalla pista ci pensa il team manager Davide Tardozzi. "Non c’è stato alcun ordine, smettiamo di dire che noi ‘tarocchiamo il risultato'… – dice al network satellitare -. Il Team Gresini ha semplicemente messo nella tabella il nome del pilota che Enea aveva dietro. Suggeriamo sempre ai piloti Ducati di non fare sorpassi azzardati quindi era necessario informarlo del fatto che aveva un altro pilota Ducati dietro. Oltretutto si sta giocando il terzo posto nel mondiale e ha bisogno di punti".