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Barrichello senza limiti vince un altro titolo a 50 anni: “È il giorno più bello della mia vita”

Rubens Barrichello, che ha iniziato a correre negli anni ’80 ed è stato in Formula 1 dal 1993 al 2011, a 50 anni e mezzo ha vinto il campionato brasiliano di Stock Car. Un risultato straordinario per l’ex pilota della Ferrari che si è commosso dopo il successo.
A cura di Alessio Morra
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Rubens Barrichello è stato per tanti anni uno dei grandi nomi della Formula 1. Il brasiliano ha attraversato più epoche, ha iniziato nel circus nel 1993 e ha lasciato nel 2011. Il mondo dei motori non lo ha mollato mai e a 50 anni suonati ha vinto un altro titolo, un'impresa quella di Rubinho che ha messo in fila una serie di avversari che potrebbero essere figli suoi. Dopo aver trionfato nella Stock Car Pro Series brasiliana si è commosso.

La passione per le corse Rubinho non l'ha persa mai. Dal 2012 Barrichello guida nella Stock Car Pro Series del Brasile, che aveva già vinto con una Chevrolet nel 2014 (aveva 42 anni). Di tempo ne è passato tanto, ma la voglia di correre, competere e vincere non è scomparsa, e a Interlagos, a oltre 50 anni, l'ex pilota della Ferrari con la Toyota del team Full Time Sports si è aggiudicato ancora il titolo. Un risultato straordinario, considerando la sua età, la sua carriera e gli avversari, di livello e giovani rispetto a lui: Matias Rossi, Daniel Serra e Gabriel Casagrande.

Ha avuto un pizzico di fortuna, quella che nei momenti importanti della carriera in F1 non ha avuto quasi mai, ma se l'è meritato il successo l'esperto pilota. Tra incidenti e problemi tecnici nell'ultimo weekend i suoi avversari si sono ritirati. Barrichello stesso è finito in un incidente, ma non ha perso il controllo della vettura ed ha completato la gara. Quando Casagrande si è fermato, via radio hanno comunicato a Rubens che il titolo era suo e a quel punto Barrichello è scoppiato a piangere.

Un successo prestigioso, ma anche da record. Perché Barrichello è il più longevo a conquistare questo titolo avendo vinto a 50 anni, 6 mesi e 18 giorni. Non è da tutti, anzi.

Commosso dopo il successo ha detto: "Devo solo ringraziare le tante persone che fanno il tifo per me. Questo è il giorno più felice della mia vita provo un’enorme gratitudine. Ringrazio Interlagos, l’amore della mia vita. Interlagos mi ha regalato qualcosa che aspettavo da tempo. Non poteva non essere così, con le persone che amo e che sono al mio fianco”.

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Barrichello ha chiuso il campionato con 330 punti, un risultato eccelso frutto di 13 successi e di una sfilza di secondi posti. Solo nell'ultimo weekend di gara non è riuscito a salire sul podio. Daniel Serra secondo con 316 punti, Gabriel Casagrande terzo con 302. Quarto Matias Rossi con 268.

Una carriera infinita quella di Barrichello che davvero potrebbe scrivere un'enciclopedia del motorsport. Lui, nato nel 1972, sul finire degli anni '80 è già in pista, e vince in patria, si trasferisce in Europa e fa la stessa cosa. Il passaggio in Formula 1 è successivo. L'esordio è datato 1993 quando c'erano Senna e Prost, guida la Jordan, lo fa per diverse stagioni, poi la Stewart prima di firmare con la Ferrari nel 2000, dov'è lo scudiero di Schumacher. Anni memorabili, non sempre felici, perché qualche screzio interno c'è stato. Schumi vince 5 titoli consecutivi, la Ferrari anche grazie a Barrichello si prende 5 titoli Costruttori. Poi le strade si separano, Honda per Rubens, la scuderia giapponese diventa Brawn GP, Rubens vince ancora (3° in campionato nel 2009), prima di chiudere con la Williams sfidando Hamilton, Vettel e Alonso. E ora vince ancora.

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