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Bagnaia si scaglia contro i team radio in MotoGP: “Prenderò multe a ogni gara come Jordan”

Il campione del mondo in carica della MotoGP Pecco Bagnaia non ha nascosto la propria contrarietà riguardo al nuovo sistema di comunicazione radio in pista che potrebbe essere introdotto nella classe regina del Motomondiale nella prossima stagione. Dopo averlo provato durante i test di Misano, il pilota Ducati ha annunciato pubblicamente che, se diventasse obbligatorio, disattenderà il regolamento: “Pagherò una multa ad ogni gara come faceva Michael Jordan”
A cura di Michele Mazzeo
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I test della MotoGP andati in scena sul circuito di Misano subito dopo il GP di San Marino e della Riviera di Rimini, oltre che per testare alcune novità tecniche sulle moto e le nuove gomme Michelin per il 2025, sono stati anche l'occasione per far delle prove per quanto riguarda l'introduzione di un sistema di comunicazione radio in stile Formula 1 anche nella classe regina del Motomondiale. Una prova che ha creato un'evidente spaccatura nel paddock tra piloti favorevoli (totalmente o in parte) e chi invece è assolutamente contrario a questa novità che quasi certamente sarà introdotta a partire dalla prossima stagione (inizialmente solo per ricevere messaggi audio dalla Direzione di Gara).

Se l'otto volte iridato Marc Marquez è tra coloro che sono favorevoli ("Sì, sono favorevole alla radio per lo spettacolo, ma non per l'essenza dello sport; ma noi sono qui per lo spettacolo" è stato il suo commento a riguardo), di tutt'altro avviso è invece il campione del mondo in carica Pecco Bagnaia che è il più agguerrito tra i centauri schierati sul fronte opposto.

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Il piemontese della Ducati, che già prima di testarlo non vedeva di buon occhio il sistema radio, come tutti gli altri piloti è stato obbligato a girare durante il test di Misano con i tappi alle orecchie (altrimenti il forte rumore del motore delle moto renderebbe molto complicato ascoltare ciò che gli viene) e con un mini-altoparlante agganciato all'orecchio che trasmette l'audio tramite vibrazioni.

E dopo la prova il suo parere a riguardo non solo non è mutato ma si è addirittura consolidato tanto da annunciare già che disattenderà le regole qualora dovesse essere obbligato per regolamento a scendere in pista con quel sistema radio. E per spiegare fino a dove è disposto a spingersi ha tirato in ballo quanto fatto dal leggendario Michael Jordan riguardo alla regola che imponeva ai giocatori NBA di indossare scarpe solo di colore bianco durante le partite.

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"Penso che prenderò multe alla Jordan ogni gara, perché non indosserò nulla del genere. Lui prendeva una multa ogni partita perché usava le scarpe rosse. Io ho provato i sistemi e ti premono sull'osso: già solo se stai 30 secondi con le dita su quel punto inizia a farti male, pensa come sarebbe stare così per 40 minuti mentre stai guidando. È una cosa che non ha senso, quindi prenderò delle multe piuttosto. Abbiamo tutti i sistemi possibili per essere avvertiti di qualsiasi cosa: c'è il dashboard, la pitboard, quindi non c'è bisogno di altre comunicazioni che inoltre possono anche essere motivo di distrazione. Noi guidiamo dei mezzi che non ci permettono di essere distratti" ha difatti detto un contrariatissimo Pecco Bagnaia che non sembra avere alcuna intenzione di scendere in pista in MotoGP con il nuovo sistema radio, anche qualora ciò gli costasse una multa ad ogni gara.

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