“Auto irregolare”: i sospetti sullo strano ritiro di Perez ad Abu Dhabi smentiti dagli ispettori FIA
Tra i tanti episodi che hanno caratterizzato il convulso finale di gara ad Abu Dhabi che ha consegnato il titolo iridato a Max Verstappen e aizzato le polemiche c'è anche lo strano ritiro dell'altro pilota Red Bull Sergio Perez in regime di safety car mentre veleggiava verso un podio quasi certo senza che la sua vettura mostrasse evidenti problemi.
Questo ha fatto sorgere diversi sospetti e in tanti sui social network (ma anche qualche addetto ai lavori) hanno paventato l'ipotesi che si trattasse di una mossa della scuderia austriaca per evitare i controlli post-gara sulla vettura del messicano messa in pista volutamente con delle irregolarità (in particolare per quel che riguarda i litri di carburante in serbatoio e quindi il peso della vettura) al fine di aiutare Verstappen nella lotta con Hamilton (unica cosa avvenuta realmente in pista con la grande difesa sul britannico).
Sarebbe bastato conoscere il regolamento della Formula 1 per capire che si trattava di una teoria del tutto infondata dato che questo prevede infatti che un pilota che ha percorso almeno il 90% dei giri coperti dal vincitore della gara (e Perez si è ritirato al 56° giro dei 58 totali) risulta classificato e per tanto a fine gara la sua monoposto è soggetta ai controlli come tutte le altre vetture che hanno concluso la corsa.
Come ampiamente documentato dalla FIA infatti al termine del GP di Abu Dhabi la macchina di Sergio Perez è stata pesata e sottoposta ad ulteriori controlli da parte degli ispettori della Federazione. Nello specifico oltre al peso, sulla Red Bull del messicano sono stati verificati il volante, le fasce limite dei giri motore, la temperatura dell'aria del plenum del motore, la temperatura del sensore IVT, lo stato di carica dell'ERS, i limiti di rilascio e recupero dell'energia sul giro, la regolarità di MGU-K e MGU-H, il telaio, le gomme utilizzate e ovviamente la quantità di carburante nonché il suo flusso di erogazione, la sua temperatura e il consumo fatto durante la gara.
Insomma se, come paventato, la macchina di Perez fosse stata irregolare sarebbe stata immediatamente scoperta dalle ispezioni e pertanto la Red Bull sarebbe stata punita per questo. Certo, alla luce di ciò, viene da chiedersi perché con un podio ormai certo e solo due giri di gara da completare la scuderia ha deciso di ritirare il messicano dalla competizione? La risposta l'ha fornita lo stesso Perez: "Volevamo evitare che un qualche problema alla mia vettura compromettesse la ripresa della gara per un ultimo giro chiudendo così ogni chance al mio compagno di squadra di provare a superare Hamilton e vincere il titolo".