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Atroce beffa per la Ferrari ad Austin: la penalità a Gasly conferma lo ‘scippo’ di Singapore

La corretta penalità comminata dai Commissari FIA a Gasly durante la gara del GP degli Stati Uniti della Formula 1 2022 suona come un’enorme beffa per la Ferrari: conferma che a Singapore la vittoria sarebbe dovuta andare a Charles Leclerc.
A cura di Michele Mazzeo
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Weekend del GP degli Stati Uniti della Formula 1 2022 dai due volti per la Ferrari che anche ad Austin ha confermato di avere la miglior macchina sul giro secco (con la pole di Carlos Sainz davanti al compagno di squadra Charles Leclerc in qualifica) mentre in gara c'è sempre qualcosa che non va come deve andare. La rimonta del monegasco (partito 12° a causa della penalità rimediata per aver montato un nuovo motore endotermico e un nuovo turbo sulla sua F1-75 e finito comunque sul podio dietro il vincitore Max Verstappen e un redivivo Lewis Hamilton) non basta infatti a cancellare la delusione per l'ennesima pole stagionale, questa volta dello spagnolo (costretto al ritiro al primo giro di gara dopo l'incidente con Russell alla prima curva dopo il via), non tramutata in vittoria. Ma questa non è l'unica beffa subita dalla scuderia di Maranello durante la corsa statunitense.

La più atroce arriva difatti in seguito ad un episodio che non riguarda direttamente la squadra del Cavallino. Nel corso del GP USA infatti il pilota dell'AlphaTauri Pierre Gasly in regime di safety car infrange l'articolo 55.7 del regolamento della Formula 1 non avendo rispettato la distanza regolamentare (quantificata in 10 macchine) dalla vettura che lo precede e dopo poche decine di minuti si vede comminare una penalità di 5 secondi e 2 penalty point così come prevede lo stesso regolamento sportivo. Ovvio a questo punto chiedersi cosa c'entri questo episodio con la Ferrari e perché una decisione del tutto corretta presa dai Commissari FIA rappresenti una enorme beffa per la squadra italiana.

Il motivo è molto semplice: appena due gare prima, nel corso del GP di Singapore, il leader e poi vincitore della corsa Sergio Perez ha commesso la stessa infrazione perpetrata ad Austin da Gasly per ben tre volte con il Panel degli Steward della Federazione Internazionale che però in quel caso ha prima rimandato la decisione a dopo la cerimonia del podio, ha poi convocato il pilota della Red Bull per sentire le sue giustificazioni e ha infine deciso di punire solo l'ultima delle tre infrazioni con la penalità di 5 secondi e 2 penalty point. Di fatto dunque la decisione presa dai Commissari FIA di Austin (presa applicando correttamente il regolamento) conferma che a Marina Bay la penalità nei confronti del messicano sarebbe dovuta arrivare a gara in corso e che tutte e dovevano essere punite in egual modo tutte e tre le infrazioni commesse (dato che in tutti e tre i casi ha sempre infranto l'articolo 55.7 del regolamento della Formula 1, lo stesso che alla prima occasione nel GP degli Stati Uniti è costato una penalità a Gasly).

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A questo punto inevitabile che la Ferrari vedendo applicata correttamente la regola nel GP USA la consideri una grande beffa: a Singapore infatti Charles Leclerc, dopo esser stato costretto ad un consumo elevato delle gomme per tenere il ritmo del messicano (che era già sotto investigazione per le tre infrazioni con la decisione rimandata a dopo la corsa), aveva tagliato il traguardo in seconda posizione con un iniziale ritardo di 8,5 secondi dal vincitore Sergio Perez (diventati 3,5 secondi dopo l'unica penalità di 5 secondi inflitta per le tre infrazioni commesse e arrivata oltre tre ore dopo la fine della gara).

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Ad Austin di fatto la stessa FIA ha confermato che con una corretta applicazione del regolamento Leclerc avrebbe vinto il GP di Singapore e la scuderia del Cavallino avrebbe portato a casa un altro successo stagionale che, seppur ininfluente per le classifiche iridate, avrebbe rappresentato una gratificazione in più per tutti gli uomini del Cavallino e un'ulteriore spinta per fare ancora meglio in futuro.

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