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Andrea Iannone prima a processo e poi a Sepang per i test MotoGP

Il 4 febbraio il pilota dell’Aprilia comparirà davanti alla Corte Disciplinare della FIM per difendersi dall’accusa di doping. Fiducioso in una sentenza assolutoria prenderà un volo per la Malesia. La tempistica fa ben sperare in vista dei primi test invernali previsti dal 7 al 9 febbraio.
A cura di Valeria Aiello
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Andrea Iannone, 30 anni / Getty
Andrea Iannone, 30 anni / Getty

Andrea Iannone, sospeso dalla Federazione Internazionale del Motociclismo (FIM) lo scorso 17 dicembre in seguito alla positività al Drostanolone riscontrata in un controllo antidoping, comparirà davanti alla Corte Disciplinare della FIM il prossimo 4 febbraio. La data del processo, anticipata dal legale del pilota, il dott. Antonio De Rensis, fa ben sperare in vista del primo turno di test invernali della MotoGP previsto dal 7 al 9 febbraio sul circuito di Sepang.

La tempistica fa ben sperare

A Sepang, Iannone vuole essere assolutamente esserci e, subito dopo l’udienza, prenderà un aereo per la Malesia. Anche l’Aprilia, di cui è pilota titolare, è fiduciosa di poter contare sul suo rider. L’udienza si terrà nella sede della Federazione a Mies, in Svizzera, e nello stesso giorno la sua squadra sarà impegnata, sempre a Sepang, con il collaudatore Bradley Smith per lo shakedown della nuova moto. Questi primi km serviranno a valutare la bontà della RS-GP 2020 che, dal 7 febbraio, verrà affidata ad Aleix Espargaro e, in caso di verdetto assolutorio, ad Andrea Iannone. Del resto, l’Aprilia non ha dato alcuna comunicazione ufficiale in merito a un eventuale sostituto dell’abruzzese e, in caso di sentenza tardiva, potrebbe essere lo stesso Smith a tornare in sella al prototipo in via provvisoria. Anche l’avvocato di Iannone, che sarà presente all’udienza insieme al consulente scelto dalla difesa, il prof. Alberto Salomone dell’Università di Torino, ha espresso il suo apprezzamento per la data scelta.

Apprezziamo la tempistica della FIM che ha compreso l’importanza della situazione, fissando una data saggia – le parole di De  Rensis come riportate dal puntuale Massimo Brizzi per Gazzetta dello Sport.

Il legale di Iannone ha tempo fino al 31 gennaio per depositare la memoria difensiva e redigere l’elenco di testimoni. Un aspetto determinante è rappresentato dai valori di Drostanolore riscontrati nelle urine del pilota e confermati anche dalla controanalisi del campione B. Si parla di metaboliti pari a 1,150 nanogrammi per millilitro, una concentrazione ritenuta “molto esigua” che, pur non escludendo l’assunzione, potrebbe confermare la contaminazione involontaria. “È un dato – ha spiegato l’avvocato – che ci conforta verso la tesi della contaminazione alimentare, anche perché gli steroidi sono assunti con cicli lunghi, non occasionali”. Di questa possibilità è convinta anche l’Aprilia, visto che il prelievo del campione di urina è avvenuto a Sepang lo scorso 3 novembre, dopo il GP di Malesia, l’ultima delle tappe nell’Est Asiatico del campionato MotoGP 2019. “Andrea – ha dichiarato Massimo Rivola, l’amministratore delegato del Reparto Corse di Noale – veniva da cinque settimane in Oriente, dove aveva mangiato molta carne e sappiano che lì è spesso trattata”.

Iannone spera, ma rischia la squalifica

D’altra parte, la strategia difensiva dell’assunzione involontaria potrebbe non bastare, visto che in altri casi di positività al doping che in precedenza sono giustificati con l’ipotesi della contaminazione alimentare, la Wada si è dimostrata comunque irremovibile rispetto alla violazione. Se le argomentazioni della difesa non daranno l’esito sperato, Iannone rischia la squalifica, che può essere dell’ordine di mesi fino a un massimo di quattro anni qualora non venga dimostrata la tesi dell’assunzione accidentale. Contro la sentenza, che la Corte Disciplinare dovrà depositare entro 45 giorni, il pilota può ricorrere al Tribunale Arbitrale dello Sport (Tas) di Losanna.

In tal caso, l’Aprilia dovrà correre ai ripari, nominando un suo sostituto non solo per i test di Sepang e i successivi previsti a Losail, in Qatar (22-24 febbraio), ma soprattutto in vista dell’inizio del Mondiale MotoGP che scatterà sempre dal Qatar il prossimo 8 marzo. Un sostituto potrebbe essere il pilota della Superbike Lorenzo Savadori dopo che il direttore tecnico di Aprilia, Romano Albesiano, e anche il proprietario del team, Fausto Gresini, hanno ammesso che il nome cesenate è nell’elenco dei piloti che si sono offerti all’Aprilia, oltre a quello di Max Biaggi che però ha declinato l'offerta. Savadori – che tra l'altro nel 2020 ha corso in MotoE con il team Gresini – dovrebbe però effettuare un test per prendere confidenza con il mezzo prima di affrontare il campionato.

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