Alonso reagisce male: “Puoi chiedere quello che vuoi, non ti dirò niente. E sarà così ogni venerdì”

"Saranno 24 venerdì così". La frase di Fernando Alonso dopo le libere del Gran Premio di Australia cala come un sentenza. Senza giri di parole né peli sulla lingua l'asturiano chiarisce di provare fastidio nel commentare gli esiti delle prestazioni dell'Aston Martin dopo le prime sessioni. E se lo fa è solo perché "è obbligatorio". Tutto il resto, sono fatti suoi e della scuderia con la quale condividere le impressioni alla guida, le reazioni della macchina, il rendimento del motore e quant'altro rientra nel corredo accessorio della messa a punto della monoposto.
A Melbourne lo spagnolo è andato forte nel primo e nel secondo settore poi, complice anche il traffico in pista che gli ha impedito di completare i giri, ha chiuso 13° alle spalle del compagno di team Lance Stroll (nella prima sessione si era piazzato 8°). "Le mie sensazioni? Non ne ho. Ammesso ne avessi, non ve le direi", è stata la reazione del due volte campione del mondo alle domande che gli hanno posto i media. Non aggiungerà altro e farà lo stesso durante tutto il Mondiale di F1.
Alonso s'è messo in ‘modalità venerdì'. Capita di rado che i piloti abbiano appuntamenti programmati con la stampa al venerdì, durante i consueti week-end che precedono le corse, ma devono essere a disposizione con il team di copertura della Formula One Management. Situazione che proprio non va a genio all'ex ferrarista. "Non c'è niente di cui discutere… se veniamo qui è solo perché siamo costretti a farlo". Non è questione di adrenalina né di tensione che a caldo possono fare brutti scherzi. A prescindere, mal tollera questa situazione. "Sono appena uscito dalla macchina… A partire da oggi e per tutti i prossimo venerdì del Mondiale potrete chiedermi qualsiasi cos ma io non risponderò a niente".
Una cinquantina i giri percorsi a corredo dei quali non ha di meglio da dire se non ricorrere a frasi fatte, scontate, perfettamente in linea con la sua ‘modalità venerdì': "Abbiamo fatto dei giri, la macchina va, il motore è vivo, i freni sono a posto, il cambio cambia marcia su e giù, quindi siamo a posto… Adesso devo rivedere tutto con il mio team e discutere privatamente di come sono andate le cose".

Perché tanta reticenza? Non è perché Alonso ha un brutto carattere. Non sbilanciarsi né parlare dei dettagli emersi durante la guida fa parte di quella serie di informazioni preliminari che i team ricavano dalle libere e non amano condividere. La rilevazione dei tempi è importante ma lo sono ancora più una serie di dati interni e di valutazioni sulle quali scuderie e piloti si mostrano molto riservati.