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Alguersuari racconta la sua carriera in Formula 1 spazzata via in un minuto: “Oggi faccio musica”

Jaime Alguersuari pensava di avere una carriera ricca di successi in Formula 1, poi arrivò una telefonata di un minuto che lo licenziava. Oggi a 33 anni è in tutt’altro mondo: “Faccio musica, viaggio andando nei club e incontrando nuove persone e questa è la persona che sono. Non mi pento di nulla”.
A cura di Paolo Fiorenza
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Jaime Alguersuari nel 2009 è diventato il pilota più giovane di sempre in Formula 1 dopo aver fatto il suo debutto con la Toro Rosso all'età di 19 anni e 125 giorni. Un record poi sottrattogli da Max Verstappen, che nel 2015 ha esordito con la medesima scuderia di Faenza a soli 17 anni. Uscito dal programma dei giovani della Red Bull – di cui la Toro Rosso, oggi Alpha Tauri, era team satellite – lo spagnolo prometteva di avere davanti a sé una grande carriera ed invece la sua presenza nel circus è stata incredibilmente fugace, appena tre anni, portandolo a correre il suo ultimo Gran Premio nel 2011, ad appena 21 anni.

Jaime Alguersuari al volante della Toro Rosso nel 2011 in Brasile: fu il suo ultimo anno in Formula 1
Jaime Alguersuari al volante della Toro Rosso nel 2011 in Brasile: fu il suo ultimo anno in Formula 1

Alguersuari aveva sperato, anzi era convinto, che le sue prestazioni – aveva ottenuto 31 punti in 46 gare nel triennio 2009-2011 – lo avrebbero portato a essere promosso nella scuderia madre, la Red Bull, e invece non solo questo non avvenne, ma gli fu anche preclusa la possibilità di continuare altrove il suo percorso in Formula 1. Tale era infatti la sua fiducia nella promozione, che il pilota spagnolo rifiutò un contratto per entrare a far parte della neonata Lotus, che l'anno dopo – nel 2012 – sarebbe arrivata quarta nella classifica costruttori. Fu un errore di valutazione clamoroso che decretò la fine dei suoi sogni nel mondo dei motori.

"Avevo un contratto in scadenza con la Red Bull alla fine di quell'anno – raccontato oggi Alguersuari al Daily Star – Due mesi prima della fine della stagione, la Lotus mi ha chiesto di guidare per loro nel 2012 e diventare il compagno di squadra di Kimi Raikkonen". Un'offerta che era il risultato delle buone prestazioni del pilota catalano con la Toro Rosso nel 2011 (portò a casa 25 dei 41 punti ottenuti dalla squadra). "Probabilmente è stato il periodo migliore della mia carriera agonistica – continua Alguersuari – La stagione è andata molto bene, ma non ho firmato il contratto con la Lotus perché mi sembrava ovvio che, essendo stato sei anni alla Red Bull, col fare quello che stavamo facendo, battere il mio compagno di squadra e portare costantemente la macchina tra le prime otto, fosse abbastanza buono per assicurarmi un posto alla Red Bull nel 2012, perché pensavamo che Mark Webber se ne andasse".

Webber alla fine tuttavia decise di restare alla Red Bull per altri 12 mesi, una decisione che col senno di poi fa apparire ancora più sbagliata la scelta dello spagnolo di rifiutare l'offerta della Lotus. Ma è il modo in cui la scuderia austriaca gli ha dato il benservito che ancora oggi fa soffrire il 33enne spagnolo: "Hanno aspettato fino all'ultimo minuto della stagione per farlo". Alguersuari sostiene che la Red Bull "voleva assicurarsi" che lui e il compagno di squadra Sebastien Buemi – che poi è rimasto con la squadra principale come collaudatore – "non avessero altre possibilità di andare altrove".

Alguersuari è nato a Barcellona il 23 marzo 1990: oggi ha 33 anni
Alguersuari è nato a Barcellona il 23 marzo 1990: oggi ha 33 anni

"Mi ha fatto molto male perché è stata la fine della mia carriera – continua lo spagnolo – Ho avuto colloqui con altre squadre, ma chiedevano soldi che noi non avevamo. Mi ha fatto molto male perché ho fatto il lavoro che mi veniva chiesto. Ho sempre pensato ‘se vieni battuto dal tuo compagno di squadra, dovresti andartene'. Ma se stai portando in zona punti una macchina che non ci dovrebbe essere e stai costantemente battendo il tuo compagno di squadra, è chiaro che meriti questa possibilità".

La Red Bull gli comunicò la decisione di farlo fuori a fine 2011 in maniera tanto gelida quanto telegrafica: "È stata una telefonata velocissima, durata appena un minuto (da parte di Helmut Marko, già allora consulente sia della Red Bulle che del team satellite, ndr). È stata una cosa molto dura, e non ho capito perché. Ancora oggi non capisco perché. Il fatto è che i due piloti che sono venuti dopo di noi (Daniel Ricciardo e Jean-Eric Vergne, ndr) non hanno migliorato i nostri risultati. Hanno promosso uno di loro (Ricciardo, ndr) alla Red Bull e poi è arrivato terzo nel campionato del mondo. Io capisco come funziona la F1, ma non voglio credere a come l'hanno deciso, perché non è stata una decisione sportiva. Hanno giocato le loro carte e non sono stato abbastanza intelligente da trasferirmi al momento giusto. Ho avuto l'opportunità di trasferirmi ad Abu Dhabi nel 2011, quello era il contratto che dovevo firmare. Non l'ho firmato perché volevo essere fedele alle persone che mi avevano aiutato da quando avevo 15 anni".

Alguersuari con Helmut Marko nel 2010 a Sakhir
Alguersuari con Helmut Marko nel 2010 a Sakhir

Alguersuari è rimasto in Formula 1 per altri due anni come collaudatore per Pirelli, poi ha abbandonato completamente quel mondo e oggi fa il DJ professionista e produttore musicale: "È stata una situazione spiacevole, ma non mi pento di nulla. Sono passati tanti anni ormai. Sono contento di quello che mi hanno dato, perché ho vissuto questa fantastica avventura. Mi ha fatto male per un paio d'anni ed è stata dura, ma ora sono qui. Faccio musica, viaggio andando nei club e incontrando nuove persone e questa è la persona che sono. Non mi pento di nulla".

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