Si chiude la conferenza stampa di Mihajlovic
Oltre un'ora e mezza è durata la conferenza stampa di Sinisa Mihajlovic. C'è stata commozione, ci sono state lacrime, ci sono stati i medici che hanno spiegato come sta Sinisa e c'è stato soprattutto lui che senza problemi ha parlato di sé stesso, delle sue emozioni e dei difficilissimi mesi che ha vissuto. Ma ora vuole tornare a battagliare come ha sempre fatto il serbo che aspetta Ibra e vuole vedere un Bologna coraggioso.
"Con Mancini non ci siamo parlati per 4 anni, ora siamo ritornati amici come prima"
Nella mia vita ho perso tante amicizie, non per colpa mia. Con Mancini non ci parlavamo da quattro anni, per una cosa nostra, quando si è saputo della malattia lui mi ha chiamato, abbiamo ripreso a sentirci, abbiamo parlato molto spesso e abbiamo riallacciato la nostra amicizia, tutto è tornato come prima.
Mihajlovic parla anche del Var
Il VAR è una cosa utile, ma in alcune situazioni non lo capisco, come per i falli di mano, come è successo per noi in tante altre squadre. Magari sono io che non sono tante intelligenti, sul fuorigioco ora siamo tranquilli perché non possono sbagliare. Ora bisognerebbe fare delle regole meno complicate, adesso serve un ingegnere nucleare.
"Per ora niente stadio, spero di esserci con il Milan"
Non posso viaggiare, ho tante restrizioni, per il momento allo stadio non ci posso andare, anche se spero di essere in panchina contro il Milan o l'Atalanta (partite casalinghe in programma l'8 e il 15 dicembre). Non posso prendere treno o aereo, posso viaggiare in macchina e quindi non posso fare trasferte lunghe a Roma o Napoli.
Mihajlovic e l'idea Ibrahimovic per il Bologna
Ci siamo parlati con Ibra una decina di giorni fa, è tutto in stand by. Se viene qui lo farà per me, so che non è facile perché lui ha altre proposte. So sicuramente che prima di prendere una decisione mi farà sapere. Prima del 10 dicembre non sapremo niente.
"A Verona pesavo 72 chili, sembravo un morto che cammina"
A Verona pesavo solo 72 chili, sembravo un morto che cammina, non avevo globuli bianchi, sono stati 90 minuti difficilissimi. Ho avuto tanti giramenti di testa, non è stato facile. Io ho fatto tutto questo per la mia famiglia e poi per me. Quando sono uscito dall'ospedale e sono andato allo stadio sono tornato felice. Mi sono dato tanti obiettivi, minimi, settimanali".
La citazione di Vasco: "Io sono ancora qua"
Mia moglie quando sono uscito dall'ospedale ha usato una frase del mio amico Eros (Ramazzotti) e ha scritto più bella cosa non c'è e io voglio citare un altro grande Vasco Rossi: ‘Io sono ancora qua'. Il campo? Io voglio coraggio. Puoi anche sbagliare, ma ci devi provare, sempre. Non abbiamo Ronaldo né Messi, chi sta bene e dimostra certe qualità gioca.
"Ora sono l'allenatore del Bologna, dobbiamo migliorare la squadra mi ha deluso"
Ora non parliamo più della malattia. Sono Mihajlovic e parliamo del Bologna. Sapevo che la mia situazione avrebbe creato problemi alla squadra, però ho visto cose che non volevo vedere. Ho fatto cose che forse nessun altro avrebbe fatto, anche quando avevo 40 di febbre ho cercato di essere presente, tramite Skype, telefonate e speravo di vedere in campo un po' di questa forza e questo sacrificio ma purtroppo non è sempre successo. E questo mi dispiace. Chi non si mette a lavorare avrà problemi con me.
"Ora mi godo tutto, è bellissimo prendere una boccata d'aria"
Io prendo 19 pastiglie al giorno, la prima alle 8 del mattino, ci sono certi ‘bomboloni' che sembrano supposte. Io ora dormo a casa mia. Dovevano crescere i globuli bianchi, dovevo riprendere a mangiare, ma ho perso gusto, se mangia la bistecca o un pezzo di carta è lo stesso, e le pasticche vanno prese per bocca e non per endovena. Se rispetto la tabella posso uscire. Ora mi godo tutto, esco fuori e sono contento. Prendere boccate d'aria diventa una cosa bellissima.
Sinisa: "Non sono un eroe, ma bisogna sempre avere voglia di vivere"
Commosso Mihajlovic racconta i suoi ultimi quattro durissimi mesi, trascorsi in ospedale:
Ho passato quattro mesi e mezzo tosti, li ho passati in una stanza d'ospedale da solo, con aria filtrata, con acqua filtrata, dove il mio più grande desiderio era quello di prendere un po' d'aria fresca e non mi sono mai sentito un eroe. Si sono forte, non mi arrendo, ma sono un uomo con tutte le sue fragilità, e queste malattie non le puoi vincere solo con il coraggio, servono le cure. Voglio dire a chi sta affrontando una brutta malattia che non bisogna mai perdere la voglia di vivere.
Mihajlovic: "Amo mia moglie e i miei figli"
Volevo ringraziare tutti quelli che mi hanno supportato, quelli che mi hanno scritto le lettere, pregato per me, fatto pellegrinaggi e mi sono sentito nel mio mondo, quello del calcio, molto protetto e voluto bene, come parte di una famiglia, questo è stato fondamentale per me. Volevo ringraziare tutti i tifosi non solo di quelle che ho allenato e in quelle che ho giocato. Ringrazio i tifosi del Bologna che mi hanno trattato come un figlio o fratello e ringrazio tutta la società, dal primo all'ultimo. E soprattutto gli amici, alla mia famiglia, a mia moglie e i miei figli. Mia moglie è l'unica persona che conosco che hanno più palle di me. Ringrazio anche mia madre e mio fratello.
"I primi 100 giorni sono determinanti, ora siamo solo a 30"
I primi 100 giorni che seguono il trapianto sono determinanti, ora siamo solo a 30. Il ritorno alla vita di Sinisa arriverà in modo graduale e faremo tante valutazioni di volta in volta. E vedremo quando potrà effettuare le sue attività. Ma si può dire che oggi Mihajlovic è in ottime condizioni.
Il dottor Cavo parla del trapianto del midollo osseo di Mihajlovic
Quando abbiamo capito che andava fatto il trapianto del midollo osseo abbiamo visto se c'era un donatore tra i familiari, abbiamo valutato suo fratello e i tre figli, abbiamo cercato di capire il grado di compatibilità e abbiamo provato a esplorare i registri e abbiamo cercato tra i donatori non familiari. La scelta finale è stata quella di prendere un donatore da registro. Sinisa quando mi ha chiesto di essere qui mi ha detto: ‘Prof. voglio chiudere un cerchio che ho aperto quattro mesi fa.
"Il percorso clinico di Mihajlovic era molto complesso"
Il medico che ha in cura Mihajlovic ha spiegato per filo e per segno qual è stato il percorso del tecnico che ha parlato delle grandi difficoltà:
Il suo era un caso clinico complesso e che andava affrontato con attenzione. E dopo aver lavorato a lungo abbiamo avuto la possibilità di fare il midollo osseo. Aveva un numero molto basso di globuli bianchi, aveva molte poche piastrine e rischiava emorragie.
Mihajlovic: "Mi sono rotto le palle di piangere"
Dopo aver passato il microfono a uno dei medici, il tecnico del Bologna ha ritrovato la verve dei giorni migliori e rispondendo a una battuta del medico: "Volevo dire a Sinisa che le lacrime sono catartiche e fanno bene…" ha detto: "Ho finito le lacrime, ora mi sono rotto le palle di piangere".
Mihajlovic in lacrime in conferenza stampa
Ripercorrendo questi mesi, ringraziando i medici e gli infermieri, e ricordando le tante notti difficili in ospedale, Mihajlovic piange. Un momento davvero molto intenso, inevitabile non commuoversi.
Mihajlovic: "Grazie di cuore a medici e infermieri che mi hanno curato e aiutato"
Ringrazio tutti, so che potevate essere di più, ma per le mie condizioni non possono esserci troppe persone in questa stanza. L'ultima volta ci siamo sentiti il 13 luglio, quando ho annunciato la mia malattia. Ho voluto e voglio fare una conferenza con i medici, voglio spiegarvi le mie condizioni e qual è il percorso da fare. Ho conosciuto medici straordinari, infermieri che mi hanno sopportato e supportato, mi hanno sempre aiutato.
Sorpresa per Mihajlovic, in conferenza arrivano i calciatori del Bologna
Tutta la squadra del Bologna arriva proprio quando sta per iniziare la conferenza stampa di Mihajlovic. A uno a uno arrivano tutti i calciatori del Bologna. Dzemaili, leader dello spogliatoio, poi parla a nome della squadra e dà un abbraccio virtuale al tecnico.
Mihajlovic di nuovo al campo d'allenamento del Bologna
Dopo essere stato dimesso dall'ospedale la scorsa settimana Mihajlovic ha diretto l'allenamento del Bologna e anche in questa settimana è tornato al suo posto. Martedì ha addirittura cancellato il riposo previsto e ha fatto allenare duramente i suoi calciatori in vista del match con il Napoli.
Mihajlovic 4 volte in panchina quest'anno
Ha mostrato grande coraggio e grande forza Mihajlovic che per quattro volte si è seduto sulla panchina del Bologna quest'anno. Lo ha fatto nelle prime due giornate di Serie A, quando stava svolgendo il primo delicatissimo ciclo di cure, poi è tornato in panchina nel mese di ottobre in altre due occasioni.
Le ultime tappe del percorso di Mihajlovic
L'allenatore del Bologna ha lasciato l'ospedale nove giorni fa, il giorno seguente si è presentato a Casteldebole dove ha diretto l'allenamento, poi non è andato però in panchina contro il Parma. Pochi giorni prima del derby emiliano l'ospedale che ha in cura Mihajlovic ha reso noto che lo scorso 29 ottobre il serbo è stato sottoposto a trapianto di midollo osseo da donatore non familiare e che le sue condizioni generali sono soddisfacenti.
La conferenza di Mihajlovic inizia alle ore 11
Il tecnico del Bologna Sinisa Mihajlovic ha convocato una conferenza stampa. L'allenatore serbo incontrerà i giornalisti per la prima volta dopo quattro mesi. Mihajlovic, alle 11, si presenterà in compagnia dei medici del Policlinico del Sant'Orsola che lo hanno in cura dallo scorso luglio. Dopo il trapianto di midollo osseo e la conclusione del terzo ciclo di chemioterapia Sinisa farà il punto della situazione sulle sue condizioni di salute.