Coronavirus, Sampdoria: contagiati altri 4 calciatori e un membro dello staff medico
Altri quattro calciatori della Sampdoria, oltre a Manolo Gabbiadini, sono risultati positivi al Coronavirus. Tra i contagiati c'è anche un membro dello staff medico della società blucerchiata. Si tratta di Omar Colley, Albin Ekdal, Antonino La Gumina, Morten Thorsby e il dottor Amedeo Baldari. Tutti – come si apprende dalla nota ufficiale – stanno bene, non mostrano sintomi particolari e si trovano attualmente nei rispettivi domicili di Genova.
I test sono stati effettuati nel laboratorio di riferimento nazionale dell’Ospedale San Martino e le ultime notizie sui cinque casi in casa blucerchiata – compreso l'attaccante, che nella giornata di giovedì aveva annunciato le proprie condizioni di salute – è già stata comunicata ai giocatori e ai tesserati del club ligure.
L’U.C. Sampdoria comunica che, a seguito alla positività al Coronavirus-COVID-19 di Manolo Gabbiadini, in presenza di lievi sintomi sono stati sottoposti a tampone, con esito positivo, i calciatori Omar Colley, Albin Ekdal, Antonino La Gumina, Morten Thorsby e il dottor Amedeo Baldari. Sono tutti in buone condizioni di salute e nei loro domicili a Genova.
Sale a sei (compreso Daniele Rugani della Juventus) il numero dei calciatori che ha contratto il morbo e il cui nome è finito nella lista scandita dall'emergenza sanitaria (qui tutti gli aggiornamenti in tempo reale sulla situazione) scoppiata nel Paese.
L’U.C. Sampdoria – si legge ancora nel comunicato pubblicato sul sito ufficiale – ribadisce di aver immediatamente applicato tutte le procedure previste dalla normativa: tutte le sedi del club sono chiuse, la squadra, i dirigenti e i dipendenti potenzialmente coinvolti sono in auto-isolamento domiciliare volontario. Si conferma che tutte le attività sportive sono sospese e che vengono svolte, da remoto, quelle essenziali organizzative del club.
È il momento più delicato perché, come ammesso dallo stesso Presidente del Consiglio – Giuseppe Conte – il provvedimento di chiusura di buona parte delle attività commerciali e dei servizi (ad eccezione di quelli di primaria necessità) e la "raccomandazione" di restare a casa (limitando al massimo le uscite) sono al momento le uniche armi per fare fronte alla proliferazione del morbo.