Coronavirus, Olimpiadi di Tokyo 2020: il CIO valuta il rinvio
C'è poco o nulla di certo in merito allo svolgimento degli eventi sportivi del prossimo futuro. Dopo il blocco di tutti gli sport in Italia, le scelta di giocare a porte chiuse i tornei Uefa e il possibile allargamento di questa misura anche alla NBA (con buona pace di Lebron James); ecco che si stanno valutando le possibilità di mettere in piedi le manifestazioni previste per l'estate. Se qualche dubbio sugli Europei c'è, da qualche ora serpeggia l'ipotesi di un possibile rinvio dei Giochi Olimpici. L'evento sportivo più importante dovrebbe andare in scena questa estate a Tokyo ma vi è la possibilità che invece di iniziare il 24 luglio possano essere spostate più in avanti. Ad ammettere questa ipotesi al Wall Street Journal è Haruyuki Takahashi, uno dei 25 membri del Comitato Organizzatore:
Non credo che i Giochi possano essere cancellati. Se necessario, prenderemo in considerazione un rinvio. Il CIO (Comitato Olimpico Internazionale) avrebbe troppi problemi in caso di cancellazione del'evento, soprattutto a causa dei diritti di trasmissione televisiva firmati dalle reti statunitensi. Dovesse materializzarsi il rinvio, sarebbe di uno o due anni.
Il Giappone contro il rinvio o l'annullamento
Nonostante fino a pochi giorni fa il premier giapponese Abe avesse proposto l'ipotesi rinvio, ora il governo che lui stesso preside non vuole prendere in considerazione l'idea di un rinvio, di un anno o due, delle Olimpiadi e a spiegarlo è stato il ministro Seiko Hashimoto in maniera chiara:
Un ritardo non è in discussione. Dal punto di vista degli atleti che parteciperanno alle Olimpiadi di Tokyo, e che sono nella fase di aggiustamento e di preparazione all'evento, è inimmaginabile pensare a un annullamento o la posticipazione dei giochi.
Lo stesso Hashimoto ha rivelato che la decisione finale verrà presa dal Comitato Olimpico Internazionale a maggio e ha affermato: "È importante che il governo dia le informazioni corrette al Cio".