Coronavirus, ipotesi porte chiuse per l’NBA. Lebron James avverte: “Non gioco in un palazzetto vuoto”
Senza tifosi non gioco, abbiamo bisogno dei tifosi, io gioco per loro, che facciano quel che vogliono, ma io in un palazzetto vuoto non gioco.
Sono queste le parole di Lebron James in merito alla possibilità di giocare a porte chiuse le gare di NBA a causa dell'emergenza Coronavirus. La stella dei Los Angeles Lakers e uno dei cestiti più forti della lega più importante del mondo ha annunciato che in caso di gare a porte chiuse lui non scenderà in campo. Al momento non ci sono decisioni ufficiali per gli eventi sportivi negli Stati Uniti ma potrebbero arrivare anche lì delle restrizioni simili a quelle prese in Europa dopo la diffusione del virus. Nelle ultime ore si è parlato di un'eventuale decisione di far giocare l'NBA a porte chiuse e a questa ipotesi è arrivata subito la "stoppata" di Lebron James che si è mostrato contrario a questa possibilità.
Non esattamente le parole che in tanti si aspettavano da parte del Prescelto dopo la gara tra Lakers e Milwaukee Bucks allo Staples Center di Los Angeles, in cui il numero 23 è stato, come al solito, tra i protagonisti con 37 punti, 8 rimbalzi e 8 assist. Stanotte James è diventato il terzo giocatore nella storia della NBA a siglare 34.000 punti: prima di lui ci sono soltanto Kareeem Abdu-Jabbar e Karl Malone.
James: Non ho mai giocato senza spettatori
Rispetto a quanto deciso nel Vecchio Continente, fino a questo momento le disposizioni per prevenire la diffusione dei contagi stabilite dalla lega americana vieta ai giocatori le sessioni di autografi, di selfie e il "5" con i tifosi. Stesso discorso anche tra gli atleti stessi ma nella circolare inviate alle varie franchigie, l'NBA non ha escluso la possibilità di giocare alcune partite a porte chiuse. Lebron dopo l'incontro di stanotte ha commentato: “Non ho mai giocato senza spettatori da quando ho cominciato con la pallacanestro”. Il modo in cui Lebron James ha risposto alla domanda è parso più incredulo che di avvertimento e probabilmente è dettato dal fatto che non ha mai contemplato questa possibilità non avendola vissuta. È un atleta di buonsenso e, con molta probabilità, tornerà sui suoi passi.