Vingegaard sorprende Evenepoel al traguardo dopo la “resa”: “Si è scusato, è stato carino”
"Les jeux sont faits". Pogacar ha il Tour de France in pugno, con buona pace degli inseguitori Jonas Vingegaard e Remco Evenepoel, ai quali non resta che sfruttare le ultime tappe per contendersi il secondo posto. Significativo quanto accaduto nel finale della 19a tappa, con il belga che ha provato a seguire l'imprendibile maglia gialla, facendo però i conti con Vingeegard rimasto attaccato alla sua ruota. Il danese subito dopo il traguardo si è reso protagonista di un gesto curioso appoggiando la sua mano sulla parte bassa della schiena di Evanepoel che ha risposto con complicità.
Vingegaard ed Evenepoel insieme al traguardo, scambio di attenzioni
Cosa c'è dietro quel comportamento di Vingegaard? Nel post-gara, Evenepoel ha dimostrato di non essere arrabbiato con Vingegaard per aver desistito da ogni tentativo di sortita, o di alternanza con il belga per provare a ridurre le distanze dal leader della gara. La maglia bianca della Soudal-Quick Step ha spiegato a Sporza: "Ho notato che Jonas non era al meglio. Ai piedi della salita finale ha scelto subito la mia ruota e non quella di Pogacar. Era un segno che avrebbe continuato così: è un suo diritto quello di difendere il secondo posto. Sentiva di non poter vincere il Tour e devo accettarlo. Va bene. E non c’è vergogna nel tagliare il traguardo così".
Le scuse di Vingegaard a Evenepoel dopo il traguardo
E in merito al gesto, Evenepoel ha spiegato quanto accaduto subito dopo la conclusione delle ostilità: "Jonas mi ha ringraziato per averlo portato con me, è stato carino". Remco comunque non si fa illusioni sul resto del Tour, che ora sarà incentrato solo sulla lotta per il secondo posto: "Sia che perdiamo un minuto e mezzo o sei su Pogacar, ormai è lo stesso: ho rinunciato all’idea. Per adesso il nostro andamento sembra buono per il podio, ma non è finita, la tappa di domani è comunque difficile ed è la penultima del Tour".
Per quanto riguarda invece Vingegaard, al termine della gara si è lasciato andare alle lacrime tra le braccia della moglie. Non un pianto di delusione per il danese: "Non avevo le gambe miglior. Così abbiamo deciso di puntare alla vittoria di tappa. Sono contento di non aver perso tempo da Evenepoel. Oggi era importante seguirlo, ma domani potrebbe essere diverso. Sono arrivato a questo Tour con l'idea di puntare alla vittoria assoluta. Ma sapevo anche che sarebbe stato difficile dopo quel grave incidente e i pochi giorni di gara. Quindi ho preso in considerazione questo scenario. Mentalmente questo non è certamente un duro colpo”.