Van Wilder prima domina la Tre Valli Varesine, poi attacca la fusione Visma-Soudal: “Una porcata!”
Ad alzare le braccia al cielo martedì 3 ottobre, dopo 196,5 chilometri percorsi da Busto Arsizio vino a Varese, per la Tre Valli Varesine è stato a sorpresa Ilan Van Wilder, giovane corridore belga che ha infilato i migliori con una classica fuga bidone a pochi km dal traguardo, lasciando Roglic e Pogacar a controllarsi a vicenda, mentre lui trionfava in solitario. Con i colori della Soudal QickStep il team pro che dovrebbe unirsi alla Jumbo-Visma, in un'operazione sportivo-commerciale mai vista prima d'ora. Ma contro cui si è scagliato lo stesso Van Wilder, approfittando dei riflettori puntati su di sé.
Una gara perfetta dal punto di vista della tattica e della performance per il 2000 belga che aveva già vinto il Giro di Germania poco prima di ripetersi nella classica lombarda ottenendo in poche settimane i primi due successi da professionista, dove corre dal 2020. Con i colori della Soudal-QuickStep che potrebbe fra qualche giorno scomparire dallo scenario del ciclismo mondiale, fondendosi con l'altro colosso world tour, la Jumbo Visma.
Un'unione oramai data per certa da tutti, in attesa solamente di conoscere i dettagli e le tempistiche – non oltre il 15 ottobre per regolamenti UCI – e che cambierà per sempre il panorama mondiale del ciclismo ridisegnando gerarchie e una nuova era, basata su squadre sempre più costruite su fondamenta finanziarie enormi. Per contrastare l'avanzata araba, si dice, ma che schiacceranno inesorabilmente le realtà più piccole o meno potenti.
In ultimo, la fusione imminente non sta garantendo alcun futuro ai ciclisti delle due squadre, al di là dei tre-quattro nomi altisonanti che troveranno ovvio contratto plurimilionario. Tra questi, c'è anche van Wilder che, in piena esplosione, non conosce il proprio destino: "Sono settimane difficili per noi e questa vittoria è soprattutto per i miei compagni e per il nostro staff per gridare al mondo che non siamo d’accordo con questa porcata."
Nessuno dei ciclisti professionisti prima di van Wilder si era esposto così direttamente in prima persona contro la fusione: "Vogliamo continuare come Soudal-QuickStep. Siamo forti abbastanza e spero che potremo continuare così come adesso senza necessità di fusioni con nessuno… Ho corso anche per questo, con emozioni contrastanti visto che non è un momento molto allegro: per noi come squadra, non conosciamo il futuro. Vogliamo dimostrare che lo spirito di sopravvivenza non si arrende mai. Dunque, ribadisco" ha poi concluso il belga: "Nessuno è d’accordo con questa merda che sta per accadere".