Van der Poel insegna alla Jumbo-Visma come si vince di squadra: si inventa gregario per Philipsen
Volata doveva essere e volata è stata, la prima in questa edizione del Tour de France che ha visto così trionfare Jasper Philipsen della Alpecine-Deceuninck e mettere la ruota davanti a Bauhaus e Ewan al traguardo di Bayonne nella terza tappa corsa lunedì 3 luglio. Un successo che però porta anche la firma indelebile di un altro campione, Mathie van der Poel che si è trasformato in perfetto gregario nei due chilometri conclusivi.
Il lavoro di squadra ha pagato nel migliore dei modi e se il velocista belga è riuscito a prendersi la gloria di giornata lo deve assolutamente per quanto fatto dal proprio team nei chilometri decisivi in cui i treni degli sprinter si sono fatti largo con le buone e con le cattive per mantenere le posizioni migliori. Alla fine, Philipsen ha avuto la strada spianata, iniziando la progressione senza avere nessuno davanti e potendo tenere dietro tutti gli avversari, conquistando la sua quarta tappa al Tour de France, la prima in questa edizione, alla prima occasione per i velocisti.
Dopo la classica fuga di giornata, mai decollata con le squadre che volevano un arrivo compatto, la corsa si è accesa ad una quindicina di chilometri dall'arrivo: Soudal Quick-Step , Alpecin-Deceuninck , Jayco AlUla e persino Jumbo-Visma hanno cercato di mettere in pista il loro treno per i propri sprinter nel miglior modo possibile. La Soudal Quick-Step ha preso il comando negli ultimi tre chilometri, ma è stata poi la Alpecin-Deceuninck che al momento giusto ha trovato la scelta rivelatasi vincente. Prima Sinkeldam, poi Van der Poel sono stati i trascinatori di Philipsen. Lanciato dal suo capitano, Philipsen ha poi saputo tenere testa a Van Aert che non ha più trovato spazio e alla fine ha dovuto accontentarsi del posto d'onore.
Un successo di squadra che stride parecchio con quanto era accaduto solamente ieri e aveva visto tensione alle stelle in casa Jumbo-Visma. La formazione neerlandese si era vista sfuggire la vittoria proprio all’ultimo chilometro, quando Victor Lafay ha attaccato e il team non è riuscito a chiudere nonostante la presenza di quattro uomini nel drappello di testa. Con Wilco Kelderman e Tiesj Benoot che avevano già lavorato in precedenza per stoppare altri attacchi e con Wout Van Aert che doveva cercare di risparmiarsi per lo sprint, l’unico che poteva andare a chiudere sul transalpino era quindi Jonas Vingegaard, che invece è rimasto al suo posto. Scatenando le polemiche nel dopo gara da parte di van Aert.
In classifica generale non cambia nulla perché Adam Yates per la terza giornata di fila veste la maglia gialla da leader della corsa e potrebbe conservarla anche dopo l'arrivo di domani, una quarta frazione che è ancor più dedicata ai velocisti. Il tracciato presenta solamente un GPM e vedrà un secondo arrivo in volata senza scossoni per la classifica generale della Grande Boucle.