Van Aert al Mondiale Gravel fa il miglior tempo ma è solo 8°, incredibile ma vero: “Trova l’errore”
Domenica 8 ottobre è andato in scena la seconda edizione del neonato Campionato del mondo di ciclismo gravel, con il successo da parte di Mohoric che ha trionfato dopo 169 chilometri massacranti (2.000 metri di dislivello) da Le Bandie a Pieve di Soligo nella provincia trevigiana. Lo sloveno della Bahrain Victorious è riuscito a fare la differenza nella salita finale, prendendosi un meritato successo in solitaria su Florian Vermeersch. Ma non con il miglior tempo, perché più veloce di tutti è stato Wout van Aert che però al traguardo è arrivato solo 8°.
Incredibile ma vero: sul tracciato di gravel non ha vinto chi ha corso più forte ma chi è riuscito semplicemente a precedere gli altri. Come possibile? Un controsenso assoluto in uno sport come il ciclismo in cui il cronometro la fa da sempre da padrone: chi è più veloce, vince. Semplice. Eppure al Mondiale gravel non è andata proprio così perché a prendersi il tempo migliore sul tracciato è stato proprio Wout van Aert che ha corso più forte di Mohoric. A conferma di tutto, lo stesso campione belga della Jumbo-Visma ha voluto pubblicare sui propri social un paio di storie che confermano tutto, corredate dalla foto del misuratore di potenza e la semplice scritta: "Trova l'errore".
Di fatto, guardando la foto pubblicata da van Aert su Instagram si evidenziano i dati appartenenti al ciclista, dalla potenza di picco alla potenza istantanea fino alla misurazione della potenza media, co i vari intervalli di tempo, e il tempo complessivo. Che nel caso di van Aert è fermo a 4 ore 51 minuti e 55 secondi, ben al di sotto di quello fatto registrare al traguardo da Mohoric (4:53:57) con il fatto che lo sloveno ha però vinto e il belga è arrivato ottavo. Un piccolo "mistero" che però non è assolutamente tale con van Aert che non ha voluto fare alcuna polemica ma semplicemente mostrare che se la fortuna non avesse voltato le spalle più e più volte, avrebbe vinto lui il mondiale.
Così, a fine gara e con la delusione ancora calda, van Aert ha voluto ironizzare su un mondiale per lui maledetto, divertendosi con i propri tifosi e appassionati, pubblicando pubblicamente i dati, per poi commentarli nel dopo corsa. Wout van Aert, con estrema lucidità non ha polemizzato sul suo ottavo posto nel mondiale (a 8'21" dal vincitore Matej Mohoric), ma ha spiegato il motivo di questo suo ritardo immenso all'arrivo: "Non era la mia giornata. Ho avuto prima un problema alla sella, poi una piccola caduta mentre ero nel gruppo di testa, con altri sei corridori. Ogni volta riuscivo a rientrare ma poi ho forato anche l'anteriore".
A quel punto ha capito che non poteva più dire la sua, anche per alcune scelte che poi si sono rivelate sbagliate: "Questa foratura è stata colpa mia perché sono passato su un tombino e non sono riuscito a evitarlo. Così ho fatto dieci chilometri con solo mezzo bar di pressione prima di poter cambiare la ruota e iniziare la lunga salita." In netto ritardo, oltre 10 minuti dal gruppo di testa: "Sapevo che vincere non sarebbe stato più possibile ma ho dato il massimo fino alla fine e mi sono comunque goduto la gara. E poi fa parte dello sport sapere come riuscire a proseguire in caso di problemi. Probabilmente devo migliorare a questo livello…".
Il buon umore e l'ironia non sono stati persi nemmeno sui social, mostrando come sarebbe potuto diventare campione del mondo gravel, mostrando il misuratore a tutti: "Trova l’errore", ha scritto fotografando il proprio Garmin che indica che ha trascorso 4h51'35" sulla bici (contro i 4h53'57" di Mohoric). Van Aert, dunque, ha coperto la distanza più velocemente dello sloveno di oltre due minuti. Senza i problemi meccanici e la foratura probabilmente avrebbe potuto vincere il suo primo mondiale gravel.