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Travestono il meccanico da ciclista per partecipare alla gara: la maldestra truffa finisce malissimo

E’ accaduto alla Argenta Classic, una classica del circuito internazionale del ciclismo femminile da parte del Continental Team Cynisma Cycling. Per partecipare alla gara, che richiede almeno cinque iscritti per squadra, il ds Van Haute ha prima obbligato le atlete a dichiarare che l’ultima era malata, poi alla partenza ha travestito con maschera e divisa, il meccanico per presentarlo al via. Scoperto il paradossale imbroglio, sono fioccate esemplari squalifiche.
A cura di Alessio Pediglieri
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La Cynisca Cycling, una UCI Women's Continental Team inserita nelle squadre partecipanti alla stagione 2024, è finita nella spirale della Commissione Disciplinare per un tentativo di imbroglio ai danni dell'Unione ciclistica. La squadra, per mente e mano del suo direttore sportivo, Danny Van Haute, pur di partecipare alla Argenta Classic – 2 Districtenpijl Ekeren-Deurne dove sono richiesti per regolamento almeno 5 iscritti per team, avrebbe camuffato un meccanico, travestendolo da ciclista e presentandolo alla partenza. Una truffa del tutto maldestra e subito scoperta che è costata pesanti squalifiche e sanzioni economiche.

Un comunicato dell'UCI ha rivelato quanto è accaduto poco prima dell'avvio della Argenta Classic, una delle classiche del calendario ciclistico femminile che solitamente arriva a fine stagione. In occasione della gara dello scorso luglio, in Belgio, è andato in scena un più che impacciato tentativo di aggirare il regolamento da parte della Cynisca Cycling che non potendo schierare cinque atlete ha chiesto al proprio meccanico di indossare maschera e tuta, presentandolo al via per la firma.

L'UCI racconta però più nel dettaglio cosa sia accaduto nel luglio 2023, con protagonista praticamente assoluto Danny Van Haute, il direttore sportivo che ha orchestrato il raggiro. Lui personalmente ha incaricato le quattro atlete regolarmente iscritte, di mentire su dove si trovasse la quinta ciclista una volta che i commissari avevano chiesto delucidazioni: le ragazze hanno così dichiarato al Presidente del Collegio dei Commissari che la quinta era regolarmente iscritta, ma non presente perché malata.

Parte del comunicato UCI pubblicato sul sito ufficiale dell'Unione Ciclistica Internazionale
Parte del comunicato UCI pubblicato sul sito ufficiale dell'Unione Ciclistica Internazionale

Purtroppo il regolamento è ancora più ferreo e ha notificato alla squadra l'impossibilità di partecipare alla corsa se tutti e cinque le cicliste non avessero firmato il foglio di partenza e preso il via. E così, la nuova idea di Van Haute per aggirare l'ostacolo: ha incaricato il meccanico del team, Moira Barrett, di indossare abiti da corridore e una maschera facciale, per presentarsi alla partenza e firmare il foglio del via come quinta ciclista della squadra regolarmente iscritta.

"I suddetti membri del team sono stati quindi tutti ritenuti responsabili di una frode ai sensi dell'articolo 12.4.008 del Regolamento UCI, con diversi livelli di implicazione" si legge nella nota ufficiale ai limiti del paradossale da parte dell'UCI. "Danny Van Haute è risultato essere il principale colpevole ed è stato sanzionato con la sospensione da qualsiasi attività nel ciclismo fino al 31 dicembre 2025 e con una multa. Moira Barrett ha giocato un ruolo attivo nella frode indossando abiti da corridore e tentando di firmare il foglio di partenza come quinto elemento della squadra. È stata sanzionata con la sospensione da qualsiasi attività nel ciclismo fino al 1° settembre 2024. Le cicliste Anna Hicks, Cara O'Neil, Katherine Sarkisov e Claire Windsor sono state giudicate colpevoli di aver seguito le istruzioni di Danny Van Haute e sanzionate con un rimprovero ai sensi dell'articolo 12.3.002 del Regolamento UCI. Infine, la squadra è stata sanzionata con una sospensione per il prossimo evento del Calendario Internazionale UCI per il quale è confermata la sua partecipazione oltre a una multa".

Adesso la Cynisca Cycling e i diretti interessati hanno comunque la possibilità di fare ricorso al TAS presentandosi al Tribunale Arbitrario dello Sport ed esporre la propria difesa. Senza maschere né travestimenti.

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