Tour de France, impresa di Geschke. Nibali scala posizioni in classifica
La prima giornata alpina del Tour de France non ha tradito le attese: spettacolo doveva essere, e spettacolo è stato, in una tappa – quella arrivata a Pra Loup – infarcita di colli dalle pendenze non estreme, ma comunque molto impegnative. La vittoria finale è andata al tedesco Geschke (quinta vittoria per un atleta della Germania in questa edizione della Grande Boucle), autore di una splendida fuga solitaria, di un'impresa stupenda che da sola vale a coronare un'intera carriera. I big sono rimasti a lungo tutti insieme, con Vincenzo Nibali che è sembrato il più brillante in diverse occasioni ma al traguardo ha dovuto pagare 15 secondo. Alberto Contador, caduto lungo la discesa finale, ha pagato invece 2 minuti e 15 e ora deve dire addio al sogno di poter scalare la classifica e impensierire Chris Froome. La maglia gialla ha ben controllato, dimostrandosi sveglio anche in un terreno a lui sfavorevole come la discesa, mentre il piccolo colombiano Quintana ha tentato un paio di rasoiate, senza però riuscire a impensierire il keniano.
Gli appassionati italiani possono però gioire: le Alpi ci stanno restituendo il vero Vincenzo Nibali, dopo giornate difficilissime per il siciliano sui Pirenei. Lo Squalo ha più volte tentato l'attacco sulla penultima ascesa, coadiuvato da uno splendido Michele Scarponi. Non ha guadagnato in discesa, ma solo perché l'asfalto era rovinato e le curve troppo pericolose anche per uno come lui: "La tappa è stata difficile, con andature alte fin dai primi chilometri. Io ho provato, ma non sono riuscito a fare la differenza e in discesa ho deciso che non avrei dovuto rischiare l'osso del collo". Sul traguardo Nibali ha perso qualche secondo da Froome e Quintana, ma questa sera può comunque sorridere visto che ha scalato qualche posizione in classifica generale.
Il podio per lo Squalo è ancora lontano, ma le prossime tre tappe potrebbero nascondere insidie determinanti. Nessuno potrà sentirsi veramente al sicuro fino a sabato, quando si arriverà sull'Alpe D'Huez. Dopo tre settimane di corsa una crisi può capitare a chiunque: persino a quel Chris Froome che finora è sembrato inscalfibile.