Tour de France, Cavendish vince in volata. Domani Nibali può attaccare
Dopo una settimana di colpi di scena la settima tappa del Tour de France è stata forse la prima di relativa tranquillità in gruppo: nessuna caduta importante, nessuna foratura per gli uomini di classifica, nessuna scaramuccia in vista del traguardo. Quella di oggi è stata una frazione persino noiosa, con il gruppo che con flemma si è trascinato per 190 chilometri lungo la Bretagna inseguendo una fuga che, fin da subito, non aveva nessuna speranza di giungere al traguardo. La sorpresa – ma sempre relativamente – è stato scoprire che Mark Cavendish non è sparito, ma sta tornando ai suoi livelli. Il velocista inglese ha infatti trionfato con una volata d'astuzia, da par suo, battendo tutti i migliori sprinter del mondo. Nibali, Froome, Contador e Quintana sono rimasti nel centro del gruppo: il siciliano si è "leccato le ferite" dopo la caduta di ieri ed ha tenuto a freno la voglia di attaccare in vista di un weekend complicato e già potenzialmente decisivo.
Domani, infatti, si corre la Rennes – Mur de Bretagne, tappa di 181 chilometri infarcita di collinette che, nella stragrande maggioranza dei casi, non impensieriranno nessuno. Attenzione, però, perché il finale è insidioso: gli ultimi 10 chilometri di corsa vedranno un primo passaggio sul Mur De Bretagne poi un secondo verso l'arrivo: la salita non è lunga, né ha pendenze da brivido, ma inevitabilmente qualche uomo di classifica potrebbe tentare l'assalto. Quello che, a causa di una foratura nella seconda tappa, paga il ritardo maggiore è Vincenzo Nibali: il siciliano è abituato ai colpi di mano e sa che se vuole sperare di tornare in gioco non può attendere gli ultimi giorni, né rischiare tutto nel testa a testa finale. Crediamo che lo Squalo possa provare a piazzare il colpo, magari con l'obiettivo di rosicchiare una manciata di secondi, utili per il morale e per la classifica. Nel 2011 il traguardo identico al Mur premiò Cadel Evans, che ebbe la meglio su un certo Alberto Contador.