L’assurdo errore della Bahrain al Giro: Tiberi buca, l’ammiraglia gli dà la bici di scorta sgonfia
Al Giro d'Italia capita anche di dover fare i conti con le forature. Nella seconda tappa è accaduto a Tadej Pogacar poco prima di iniziare la salita di Oropa nel suo tratto più duro ed è capitato anche ad uno degli italiani più attesi, Antonio Tiberi. Se lo sloveno è stato in grado di risalire in sella e ripartire andandosi a vincer la tappa, per il giovane della Bahrain l'epilogo è stato tutt'altro: dall'ammiraglia gli hanno fornito la bici di scorta che aveva, però la ruota anteriore sgonfia. Perderà oltre 2 minuti da Pogacar.
Un errore che ha condizionato la 2a tappa di Antonio Tiberi, giovane astro promettente del ciclismo azzurro su cui si poggiano le principali speranze di vedere in classifica generale un italiano competere tra i migliori. Purtroppo per lui, l'arrivo ad Oropa si è trasformato in un autentico calvario, suo malgrado, mentre era in piena gara a giocarsi importanti chances in salita. Invece ha dovuto praticamente desistere ancor prima di valutare le proprie reali ambizioni quando ha forato la ruota posteriore, costringendolo a rallentare. Dall'ammiraglia Bahrain è arrivata la comunicazione via radio di attendere da parte di Franco Pellizzotti, alla guida e di Gorazd Stangelj.
"Tiberi, gomma a terra, ruota posteriore!". Dal team radio della Bahrain arriva l'informazione che nessuno avrebbe voluto sentire proprio nella parte decisiva di tappa e soprattutto a Tiberi, uomo di punta insieme a Caruso per la classifica generale. "Stai andando, continua ad andare" lo esorta Stangelj, "finché non arriviamo, ti chiamiamo noi: ti diamo la bici". Poi, quando l'ammiraglia raggiunge Tiberi, l'immediato cambio che però chiaramente pregiudica tutto: "Fermati a destra" dice ancora Stangelj per poi esplodere in una imprecazione e quindi esortare di nuovo il proprio ciclista: "2 km facili, poi si riparte in salita. Portiamo Antonio in buona posizione: Antnio mangia e bevi, prendi del gel, tenta di recuperare e stai calmo. Tenta il recupero e stai calmo".
Ma per Tiberi c'è poco da stare calmi perché la scelta dell'ammiraglia si rivelerà totalmente un autogol. A rivelarlo lo stesso corridore a fine tappa: "Penso di avere preso una buca, o delle pietre, ero nelle prime posizioni del gruppo e ho forato la ruota posteriore all’inizio della salita finale" ha spiegato Tiberi rivivendo il momento per lui negativamente decisivo: "Ho pensato di cambiare la bici con quella di Zambanini, più o meno con le stesse misure, poi dall’ammiraglia hanno preferito darmi la bici di scorta".
E da qui, la beffa finale oltre al danno: "Non si è rivelata l’opzione migliore: la ruota davanti era semi-sgonfia ma non era più il caso di cambiare bici, avrei perso ancora più tempo. Allora, ho pensato a limitare i danni. Fino a quel momento, mi sentivo abbastanza bene. Penso che non sarei riuscito a restare con Pogacar, ma nel gruppettino dei migliori subito dietro sì". Alla fine, però, il distacco sarà enorme: 2 minuti e 24 secondi.