Tadej Pogacar ha rischiato la squalifica al Giro d’Italia: la colpa è stata del Grande Torino
Sarebbe stata una doccia fredda per tutti, ma il rischio reale c'è stato: Tadej Pogacar ha rischiato di non correre la tappa numero 4 del Giro d'Italia, quella che è arrivata ad Andora dove si è imposto in volata Jonathan Milan. L'UCI ha chiamato lunedì sera la UAE Emirates intimando di intervenire subito perché lo sloveno rispettasse il regolamento internazionale: alla fine, tutto è rientrato con Pogacar regolarmente al via.
Il Giro d'Italia ha un protagonista assoluto ed è Tadej Pogacar: il fenomeno sloveno deve vincere la corsa, è il favorito assoluto e non può fallire. Una responsabilità che non sembra essere pesata sulle sue spalle visto che nella 1a tappa ha provato subito ad imporsi, per poi ripetersi al meglio nella 2a, con l'arrivo iconico di Oropa, la salita di Pantani dove Pogacar ha compiuto una impresa per molti versi, simile. Così si è preso la vittoria di tappa e soprattutto la maglia rosa.
Maglia rosa che ha difeso senza troppo soffrire sia nella terza tappa che nella quarta, entrambe dedicate ai velocisti permettendo agli uomini di classifica di tirare il fiato. Ma Pogacar ha rischiato seriamente di non presentarsi al via della 4a frazione, visto che aveva fatto arrabbiare moltissimo gli uomini UCI che sono intervenuti chiamando nella serata di lunedì l'UAE imponendo di correre ai ripari.
Perché Pogacar ha rischiato di lasciare il Giro d'Italia
Alcuni commissari dell'UCI – l'Unione Ciclistica Internazionale – non sono rimasti affatto soddisfatti dell'insolito abbinamento cromatico del leader sloveno una volta conquistata la maglia rosa ad Oropa corsa domenica, con cui si è presentato al via a Novara in occasione della terza frazione. Lunedì sera hanno chiamato gli UAE Emirates per avvertirli che Pogacar non avrebbe dovuto più farlo, perché sarebbe stato squalificato se avesse indossato nuovamente i pantaloni viola nella tappa di Andorra.
Infatti, per regolamento dell'UCI è vietato l'abbinamento bicolore da parte dei ciclisti e in questo caso Pogacar avrebbe dovuto indossare i pantaloncini dello stesso colore della maglia, ovvero rosa, oppure neri. Gli stessi con cui si è presentato al via martedì, evitando ripercussioni preoccupanti e spiegando l'accaduto: "Non ne so molto, gli organizzatori ci hanno dato questa tuta, quindi l'ho indossata, ma poi abbiamo ricevuto una chiamata dall'UCI che diceva che non era consentita".
Il motivo dei pantaloncini granata di Pogacar
A spiegare la scelta cromatica che ha fatto infuriare l'UCI è stata la stessa organizzazione del Giro d'Italia che ha voluto rendere omaggio al Grande Torino. I pantaloncini forniti a Pogacar infatti erano di colore granata. E' stata realizzata dallo sponsor Castelli e con questa commistione di colori, si era voluto rendere omaggio alla squadra di calcio del Torino, vittima 75 anni fa della tragedia di Superga.
RCS Sport e gli sponsor hanno poi cercato di convincere nuovamente i commissari che le loro stesse regole consentivano effettivamente la combinazione, ma i commissari non hanno più dato risposta attendendo dai più alti ed esperti funzionari se Pogacar si potrà ripresentare in rosa-granata o dovrà attenersi scrupolosamente alle direttive dettate: pena essere cacciato dal Giro.