Stefan Kung è l’immagine dell’Inferno della Parigi-Roubaix: sangue, commozioni cerebrali e fratture

La spaventosa caduta di Stefan Kung alla Parigi-Roubaix è un po' la cartina tornasole di chi corre la Parigi-Roubaix, l'Inferno del Nord che recentemente ha mostrato tutta la propria crudezza sulla pelle dei partecipanti: un serie quasi infinita di cadute, incidenti, conseguenze anche pesanti lungo gli oltre 55 chilometri di acciottolato che non ha lasciato scampo a molti. Tra cui l'alfiere della Groupama-FDJ che è caduto in una curva a sinistra, sbattendo due volte la faccia sul selciato e finendo la corsa in una maschera di sangue.
Fatale una curva sul maledetto pavé della Roubaix: Kung ha perso improvvisamente il controllo della bicicletta coinvolgendo anche Anthony Turgis. Ma mentre il francese si è riuscito a rimettere rapidamente in pista, lo svizzero è rimasto tramortito sul selciato mentre gli altri corridori gli passavano accanto. Alla fine, con il volto insanguinato, anche Kung si è riuscito a rialzarsi, barcollando, per poi riuscire comunque ad arrivare al traguardo classificandosi 43°.
Il bollettino medico della Parigi-Roubaix, fratture, commozioni e colpi di frusta
Stefan Kung non è stato certamente l'unico corridore che domenica ha pagato enorme pegno all'Inferno del Nord. Il bollettino medico successivo si è presentato pieno di ciclisti che avevano riportato fratture ossee o altre gravi lesioni. Julius van den Berg, della Picnic PostNL, si è rotto la clavicola destra cadendo. Ayco Bastiaens ( Soudal Quick-Step ) ha dovuto abbandonare la corsa a causa di una frattura alla clavicola sinistra per cui è stato sottoposto a un intervento chirurgico a Herentals.
Anche Manlio Moro (Movistar) si è rotto la clavicola sinistra mentre il suo compagno di squadra Albert Torres era in cattive condizioni dopo un'altra caduta. Edward Theuns (Lidl-Trek) è stato trasportato all'ospedale di Valenciennes con un tutore al collo, per un violento colpo di frusta mentre il suo compagno di squadra Mathias Vacek è caduto sulla testa ed è stato sottoposto a un protocollo per le commozioni cerebrali, terminando comunque la gara.