Sfreccia a tutta velocità, ma non guarda avanti: incidente assurdo tra le rivali dell’Italia
Sarà la Danimarca l'avversaria dell'Italia nella finale dell'inseguimento a squadre nel ciclismo. Ci arriva dopo una semifinale contro la Gran Bretagna prima dominata, poi chiusa in modo decisamente anomalo, contro un incidente surreale per le modalità con cui è avvenuto: un tamponamento in piena regola, causato dal danese Madsen che sfrecciava a massima velocità ma senza guardare avanti. Si è ritrovato ad impattare l'avversario britannico Tanfield, che si era lasciato sfilare rispetto ai compagni impegnati in una rimonta quasi impossibile con oltre due secondi di ritardo da recuperare.
L'impatto è stato violento e ha causato la caduta di entrambi i corridori. Dopo lo scontro, il danese Madsen ha affrontato a muso duro Tanfield, urlandogli tutta la sua rabbia (condensata in un universale "f**k off"). La gara è stata sospesa ma si è conclusa comunque con il passaggio della Danimarca in finale, in programma domani alle 11:06 ora italiana contro l'Italia.
La responsabilità dell'incidente è da ascrivere al danese Madsen. Nell'inseguimento a squadre, chi si trova al comando del proprio team ha il dovere di guardare sempre avanti a sé, sia per la natura stessa dello sport – si chiama inseguimento perché sul piano teorico si punta ad inseguire la squadra avversaria – sia per questioni di sicurezza: viaggiare a velocità che arrivano anche intorno ai 70 km/h senza avere alcuna visione della pista è chiaramente pratica rischiosa e da evitare.
Tra Danimarca e Gran Bretagna c'erano già state storie tese prima della gara a causa di alcuni aspetti dell'equipaggiamento della squadra danese ritenuti non regolamentari dal team britannico, perché avrebbero fornito un vantaggio aerodinamico proibito dal regolamento. La richiesta di squalifica è stata però rigettata e la Danimarca è stata punita con una semplice ammonizione.